Anna e i cinque

Sabrina Ferilli
Per fare bingo, basta applicare la regola del due piccioni con una fava. Sembra questa la nuova stella polare delle serie tv, che provano a tenere tutta la famiglia davanti al piccolo schermo, per la gioia degli inserzionisti pubblicitari. Imitando il modello vincente dei Cesaroni, il trucco è abbastanza banale. Si prende una storia destinata agli adulti e poi nella trama principale si inseriscono abbondanti digressioni in cui siano protagonisti bambini e adolescenti. Quello che ne viene fuori non è più il classico film per famiglie, dove i grandi si facevano bambini per godere uno spettacolo alla portata dei piccoli, ma piuttosto un cocktail di succhi di frutta e alcolici che può produrre grossi danni. Le due esigenze non trovano infatti un punto d’incontro, le storie corrono quasi parallele e sono alla fine i bambini a doversi far grandi, sorbendosi immagini e problematiche da adulti. Chi ha visto una delle puntate di Anna e le cinque su Canale 5, sa di cosa stiamo parlando. Già la trama dice tutto. A Milano Anna Modigliani (Sabrina Ferilli) fa la tata premurosa di cinque bambini di giorno, la spogliarellista di notte, con il nome d’arte di Nina Monamour. L’idea, presa da un format spagnolo, ricorda da una parte la Tata, la Mary Poppins di una fortunata serie tv americana sempre con i tacchi a spillo e la minigonna, dall’altra i film dove la baby sitter di umili origini si innamora del suo facoltoso datore di lavoro. Un tutti insieme appassionatamente dove però al posto della suora Julie Andrews che lascia la tonaca, c’è una Ferilli che si sveste del tutto. È vero. Anna fa il secondo lavoro per aiutare il suo fidanzato, la Ferilli prova in tutte le maniere ad ammorbidire la carica erotica del suo personaggio, mostrandosi simpatica e generosa, ruspante e popolare. Ma, a parte la verosimiglianza, resta l’ambiguità di una storia nella quale non mancano anche gli spettacolini hard dell’androgina Jane Alexander. I grandi dovrebbero gustarsi le scene piccanti, i piccoli divertirsi con le disavventure della bambina occhialuta, della quindicenne innamorata, del ragazzino imbranato con le amichette. Il film è però uno solo, e dentro il contenitore di una serie con il bollino verde, passano contenuti da rosso (quasi) fisso. Gianni
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