Anis e Gabriele
Cosa succede se due giovani di religione diversa vanno insieme a Tlemcen in Algeria?
Anis, giovane algerino, studia economia a Milano. Gabriele, di un paesino alle porte di Bergamo, come apre bocca non può non tradire la sua origine orobica. Li ho incontrati in questi giorni durante il mio viaggio in Algeria. Due ragazzi come tanti, assolutamente normali. Anis è musulmano e Gabriele cristiano. Entrambi a modo loro sono impegnati a vivere la loro religione nel quotidiano.
Il fatto religioso non è un elemento casuale: li fa essere ciò che sono. È stato Anis a proporre a Gabriele di accompagnarlo per qualche giorno a Orano, dove è nato, e a Tlemcen, la città da dove viene la sua famiglia. Gabriele ha così visitato un Paese che non conosceva, ha incontrato la famiglia di Anis ed anche i suoi amici ed amiche. Ha vissuto con loro ed in mezzo a loro. Tradizioni, modi di fare, cibo, odori, gusti erano diversi, certo. Un’esperienza forte.
Un giorno con Anis e Gabriele sono stato a visitare alcuni luoghi di Tlemcen.
Alla fine prima di partire Gabriele mi diceva: «Partendo dal mio paesino nel bergamasco non mi aspettavo di trovare questa realtà. In Italia l’Islam è una cosa completamente diversa. L’Islam non è come ce lo presentano. È vicino al cristianesimo, abbiamo tanti aspetti in comune».
Mi è venuto da pensare agli altri milioni di italiani che si bevono quanto media, giornali e televisioni propinano, senza rendersi conto che il “diverso” raramente è una minaccia. Sempre, prima di tutto, è un dono. Ma chi può andare in un altro Paese per scoprirlo? Lo possiamo però fare lì dove siamo, con quelli della porta accanto.
(Dal blog di Roberto Catalano)