Anche a Cuba si naviga col cellulare
James Bond vi cercherebbe informazioni, sicuro di non essere rintracciato. Ethan Hunt ne farebbe ampio uso con la sua equipe di Mission: impossible. Il fatto è che Aurora Suite è uno pseudo-navigatore di Internet camuffato da casella di posta elettronica. A che serve? Se viveste a Cuba non fareste questa domanda. Serve per poter avere Internet a disposizione nei cellulari, navigare sui social media ed accedere a qualsiasi pagina web, cose che, a Cuba, sono ancora una chimera. Almeno sino a fine anno, quando l’azienda statale di telecomunicazioni Etecsa prevede di offrire (come ha comunicato anche l’anno scorso, d’altronde) una connessione per abitazioni e (questa è una novità) per la telefonia mobile. A prezzi e velocità tutti da vedere… Tra i 13 e i 98 euro mensili per 30 ore di navigazione, alla velocità, rispettivamente, di 256 kbps e 2 Mbps. Per darvi un’idea, in Italia, secondo SosTariffe, nel 2017 la media delle connessioni è stata di 15,9 Mbps.
Ad ogni modo, a Cuba, dove meno del 5% delle case è connessa, per postare un video, mettere qualche like o semplicemente navigare su Internet, è ancora necessario un espediente di questo tipo.
E allora, vai con Aurora! Creata per android (il più diffuso nell’isola), la app si scarica da Google Play o dalla web dei suoi creatori, come informa il quotidiano elettronico 14ymedio, diretto dalla famosa blogger Yoani Sánchez.
Aprendola, si ha subito una buona impressione: un design attraente, facile da usare, che trasforma come per magia un telefono senza possibilità di accesso a Internet, se non nelle 700 piazze con wifi libero dell’isola, in un cellulare che qualsiasi altro utente del mondo (salvo altre eccezioni…) considererebbe “normale”, dal quale si può accedere a qualsiasi pagina web, incluse quelle bloccate dal governo. Perché entrare con le coordinate della posta elettronica permette di poter accedere anche a quelle. Praticamente un miracolo. Funziona utilizzando le coordinate della connessione del servizio di e-mail Nauta (l’unico di Cuba) per collegare gli utenti a Internet e navigare attraverso Mozilla Firefox. Nella homepage, i suoi creatori – che offrono anche un cleaner e un utilissimo firewall per evitare sprechi nella costosissima connettività cubana – si pregiano di offrire una «app di complemento dei servizi di e-mail Nauta di Cuba» e di apportare ad esso «un grande valore aggiunto e di arricchire le sue possibilità».
Si installa, si prova due giorni e poi, se convince, si sborsa poco più 4 euro al mese per 100 mega di navigazione. Meglio di niente…
Certo, navigare con Aurora non è proprio la stessa cosa che farlo direttamente. La velocità non è certo il suo forte. Ma chi non è abituato a viaggiare ad alta velocità non se ne accorge nemmeno, soprattutto perché è compensato dall’esperienza “ubriacante” di poter navigare senza limiti (salvo quelli economici).
Un altro piccolo vantaggio è quello di poter pagare con il saldo o le cariche del servizio di Nauta, interessante in un Paese dove i contanti non abbondano.
Due gli svantaggi principali: il servizio di Nauta è abbastanza precario, con frequenti interruzioni e momenti di saturazione della banda, in particolare quando ci si muove da un’area con rete 2G ad una delle ancora rare zone 3G.
Ma il principale difetto di Aurora è che per fare il login occorre introdurre user e password della casella di posta elettronica. Ci si può anche fidare dei creatori della app, però, a pensarci bene, forse James Bond e Ethan Hunt non lo userebbero. Ma non vivono a Cuba! E per tanti cubani il gioco vale la candela, e anche l’eccesso di spam segnalato da alcuni utenti dopo aver attivato il servizio non infastidisce più di tanto.
E allora, in attesa del realizzarsi delle promesse di Etecsa, Aurora spopola.