Amu aderisce ad appello “Restiamo umani”
Come Azione per un mondo unito abbiamo deciso di pubblicare e rilanciare l’appello in merito al decreto sicurezza bis lanciato fa padre Alex Zanotelli, missionario comboniano con un lungo servizio in Africa.
La nostra adesione è motivata esclusivamente dalla nostra coscienza che ci obbliga a non tacere davanti alla tragedia epocale che stiamo vivendo, frutto avvelenato di uno sviluppo mal concepito (e sul concetto del termine e contenuto di “sviluppo” abbiamo spesso scritto sulle nostre pagine) e peggio attuato, che ora ha gettato la maschera svelando l’inganno propinato negli ultimi decenni con le false promesse di una globalizzazione che avrebbe portato benessere e prosperità per tutti.
Oggi le disparità sociali ed economiche si sono ampliate anziché diminuire, e non solo tra popoli e nazioni, ma anche all’interno delle stesse società come la nostra che godevano di una certa equità.
La frustrazione per le mancate promesse e la necessità di dover fare fronte ad un peggioramento delle nostre condizioni di vita e delle aspettative future, ci sta trasformando in una società dove prevalgono la rabbia, la tristezza, la rassegnazione, e ci portano al cinismo ed all’indifferenza verso tutti, sia all’interno della nostra società ed ancor più verso coloro che ne sono “esterni”, “estranei”.
La nostra adesione a questo appello non è per essere “contro” nessuno, non vuole (e nemmeno potrebbe) avere un orientamento partitico o di ideologia politica.
Semplicemente ci rendiamo conto di essere, in questo preciso momento storico, in questi giorni e mesi del secondo decennio del terzo millennio della nostra era, testimoni e comparse in un processo epocale.
Davanti alla immane sofferenza di tanti altri esseri umani che vivono storie terribili, di un livello drammatico che mai avremmo pensato di dover registrare in questi tempi che si erano definiti di “civiltà e progresso”, non possiamo girare la testa dall’altra parte e lasciare che pratiche disumane prevalgano nella ricerca doverosa di soluzioni adatte.
Personalmente come cittadini, e come associazione, siamo impegnati da anni nel tentare di rimuovere le cause che generano queste situazioni, e continueremo a farlo.
Alle istituzioni chiediamo di lavorare avendo a cuore e promuovendo, o almeno proteggendo la dignità di ogni persona senza alcuna limitazione, senza compromessi e senza lasciarsi guidare da istinti di cinico egoismo sociale, regionale, di nazione, di categoria, ecc., ma invece svolgendo il primario compito di guidare con lungimiranza i processi in modo virtuoso e responsabile.
Abbiamo visto a cosa ha portato il “sacro egoismo della nazione” nel 1915: prendiamo lezione dalla storia e “restiamo umani”.
*Stefano Comazzi è presidente di Amu, Ong che si ispira alla spiritualità del Movimento dei Focolari e si propone di diffondere una cultura del dialogo e dell’unità tra i popoli
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