Amore
Amore, Raiuno. Carramba: che sorpresa! Uno show del sabato sera che nasca con la sola ambizione di promuovere le adozioni a distanza è una di quelle novità che spiazza. Scelta pionieristica quella di Amore, per dieci settimane su Raiuno in prima serata. Non esiste format al mondo che abbia deciso di puntare tutto sull’invito ad occuparsi concretamente di bimbi lontani. Gli ascolti della prima puntata sono stati incoraggianti. Soprattutto sono arrivate migliaia di adozioni. E chissà che il nuovo programma di Raffaella Carrà non diventi presto il capostipite di un nuovo genere televisivo: il varietà impegnato. A ben guardare intrattenimento e solidarietà, sembrano nati per fare a pugni. Cosa hanno a che fare le ballerine e le paillettes, i frizzi e i lazzi con il grido di dolore di chi soffre? Forse non molto. Ma una cosa è certa: lo show e gli artisti possono portare risultati che associazioni laiche e cattoliche riescono a raggiungere solo dopo anni di silenzioso lavoro. E allora ben venga l’esperimento della Carrà, alla quale va dato atto a sessant’anni, con una carriera scintillante alle spalle, di aver scelto la via più irta di insidie per il suo travagliato ritorno in tv dopo due anni di assenza. Il caschetto biondo del Tuca Tuca mette anima e corpo in questo show che racconta l’impegno e le difficoltà che ruotano attorno alle adozioni a distanza. Non lo fa per sentito dire. Sono sette i bambini che sostiene da lontano. Con lei, altri vip (come Claudio Baglioni, Fiorello, Antonello Venditti) che hanno scelto con questa formula di far del bene a dei bambini distanti. Alcuni filmati (rispettosi, attenti a non suscitare la lacrima facile) illustrano le sofferenze di questa infanzia violata. A rendere più credibile e interessante il progetto la presenza di una decina di associazioni che hanno il compito di seguire le nuove adozioni richieste dai telespettatori. Fra queste anche Afn- Azione per Famiglie Nuove, la Onlus legata al Movimento dei focolari che segue già 15 mila bambini in tutto il mondo. Comunque vada, possibile cadute di stile comprese, resterà quel che di buono il programma ogni sabato produce: una capillare pubblicità all’adozione, migliaia di nuove famiglie che si impegnano per gli altri. Altro amore che parte da Roma e arriva lontano.