Amnésia
Mi chiamo Matteo Caccia, ho 33 anni e vivo a Milano. Non so se qualcuno si ricorda di me. Io no. Così comincia Amnèsia, in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì su Radiodue alle 12 e 10. L’8 settembre di un anno fa Matteo sarebbe stato colpito da un’amnesia retrograda globale, ovvero perdita di memoria per eventi accaduti prima della causa, ma con completa lucidità per tutto ciò che è successo in seguito. Da allora in poi Matteo scrive un tempestivo diario che si è trasformato ora in programma radiofonico, che altro non è che il racconto quotidiano della sua riscoperta del mondo. Sull’interessante filo della memoria, dell’identità perduta, delle radici smarrite assistiamo ad un viaggio alla riscoperta del proprio mondo, delle canzoni, degli amici, dei genitori, delle cose semplici della vita. La domanda sorge spontanea. Sarà vero o taroccato? Ma, a ben guardare, è proprio questo interrogativo che il nuovo tormentone vuole suscitare, probabilmente escogitato ad arte, per tener desta l’attenzione e la curiosità dell’ascoltatore. Ed è, forse, questa la più intelligente trovata di un programma condotto da una sola voce e un po’ monotono. Ricorda altri celebri tormentoni come la vicenda dello smemorato di Collegno, ma di ben altra drammaticità e autenticità.