Amministrative in Sicilia. Secondo round

Ai ballottaggi nell’Isola si registra un ulteriore calo della partecipazione al voto. Sorprese in due su tre dei comuni capoluogo, con clamorosi autogol del centrosinistra (che conquista solo Siracusa): Ragusa va ai cinquestelle, e Messina al movimento “No Ponte”. Nei comuni più piccoli, salomonica distribuzione fra i candidati eletti del centrosinistra, quelli del centrodestra, quelli delle liste civiche
Squadra Accorinti

In prevalenza hanno scelto il mare  Nei 16 comuni in cui si tornava a votare per i ballottaggi, meno della metà degli elettori si è recato alle urne, con il caso limite di Siracusa dove ha votato meno di un terzo degli aventi diritto.

Il dato definitivo dei votanti nell’Isola supera di poco il 46 per cento, con un calo di oltre 20 punti percentuali rispetto al primo turno. L’affluenza più alta si registra a Ragusa, dove ha votato il 59 per cento (con un decremento del 14 per cento); mentre a Messina la partecipazione è stata del 46 per cento (-24 per cento rispetto alla prima tornata). Crollo verticale di votanti a Siracusa, dove il sindaco è stato eletto appena dal 35 per cento dei cittadini (con un calo di oltre il 31 per cento dei partecipanti al voto in confronto al primo turno).

Scoppiata in Sicilia la calura estiva, la maggioranza dei chiamati alle urne ha scelto di trovare refrigerio negli arenili piuttosto che recarsi ai seggi elettorali. Ma è proprio, tutta e solo, colpa del meteo? C’è piuttosto da ritenere che la disaffezione dell’elettorato abbia altre e più profonde motivazioni. Prima fra tutte, la scarsa attrattività esercitata dai candidati a sindaco rimasti in campo dopo la scrematura del primo turno (quando esisteva un effetto-trascinamento delle liste dei candidati ai consigli comunali e di circoscrizione).

Il dato politico  Nelle tre città capoluogo, dopo il primo turno, erano andati al ballottaggio tutti e tre i candidati del centrosinistra. Con percentuali di vantaggio, rispetto ai rispettivi competitori, che potevano apparire difficilmente colmabili nella seconda tornata.

Solo a Siracusa, però, la competizione d’appello ha visto l’affermazione del candidato del csx, Giancarlo Garozzo, che ha mantenuto pressocché invariato il distacco di partenza dal concorrente Paolo Reale (lista civica “Progetto Siracusa”), pur con la esigua percentuale di votanti.

A sorpresa, nelle altre due città, i risultati del primo turno sono stati clamorosamente ribaltati, confermando l’assunto che al ballottaggio si gioca, in genere, una nuova partita.

A Messina, dove il candidato del centrosinistra, Felice Calabrò, aveva mancato l’elezione al primo turno per una manciata di voti (meno di 60), è risultato eletto sindaco Renato Accorinti (lista civica “Cambiamo Messina”), esponente del Movimento “No Ponte” che si oppone alla costruzione del ponte sullo stretto. Le percentuali al primo turno erano state del 49,94 per cento per Calabrò e del 23,8 per cento per Accorinti. Al ballottaggio Accorinti ha vinto con il 53 per cento.

A Ragusa, è risultato vincente il candidato del Movimento Cinquestelle, Federico Piccitto, che era arrivato al ballottaggio notevolmente distanziato dal candidato del csx, Giovanni Cosentini, che aveva raggiunto il 30,65 per cento contro il  15,64 per cento di Piccitto. Al secondo turno risultato ribaltato, che non ammette discussioni: 70 per cento per Piccitto, 30 per cento per Cosentini (un Waterloo per quest’ultimo).

Il commento twitter di Grillo certifica: «Ragusa è 5 Stelle! Federico Piccitto ha vinto e con lui tutti i cittadini ragusani». Onore al merito: i cinquestelle hanno adesso un sindaco in una città capoluogo anche della Sicilia.

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