Amministrative in Sicilia. Primo round

Mentre nel resto del Paese si svolgevano i ballottaggi, nella regione Sicilia si è votato per il primo turno delle elezioni amministrative. Nessuna controtendenza rispetto al dato nazionale: altissima astensione, partiti tradizionali che ‘si superano in discesa’ (vince chi perde meno consensi), il Pd va meglio del Pdl, i Cinquestelle sono in caduta libera (con l’eccezione di Ragusa, dove il candidato del M5S va al ballottaggio, superando di stretta misura il candidato del centrodestra)
Enzo Bianco sindaco di Catania

La partecipazione al voto. In Sicilia, dove si votava in 142 comuni, l'affluenza media alle urne è stata del 66 per cento, in calo rispetto alle precedenti tornate anche se superiore rispetto al dato nazionale. Sensibile, comunque, il calo di partecipazione nei quattro comuni capoluogo se raffrontato con i dati delle amministrative del 2008: -5 per cento a Catania, -5 per cento a Messina, -4 per cento a Siracusa, -8 per cento a Ragusa.

Una prima analisi. Un primo dato complessivo di queste amministrative nell’isola è che il voto di protesta si è trasferito dal M5S all’astensionismo. Un secondo dato è che i partiti/schieramenti che vincon, o che vanno al ballottaggio lo fanno non tanto perché crescano nei consensi, ma perché ne perdono meno rispetto ai partiti/schieramenti concorrenti. Un terzo dato, incontrovertibile, è che i candidati del centrosinistra hanno prevalso nella maggioranza dei comuni. Un quarto dato è il mancato traino dei leader nazionali, pressocché latitanti in campagna elettorale, anche nelle piazze principali.

I quattro comuni capoluogo. A Catania passa al primo turno Enzo Bianco (centrosinistra, 51 per cento, nella foto), che distanzia di una quindicina di punti il sindaco uscente Raffaele Stancanelli (centrodestra, 36 per cento). La candidata del M5S, Livia Adorno, supera di poco il 3 per cento.

A Messina vanno al ballottaggio Felice Calabrò (centrosinistra, 47 per cento) e Renato Accorinti, il candidato della lista civica “No Ponte” (23 per cento). Delude il candidato del Pdl, Vincenzo Garofalo, che non supera il 19 per cento, mentre Maria Cristina Saija (M5S) rimane assai indietro con il suo 2,7 per cento.

A Siracusa, il candidato del centrosinistra, Giancarlo Garozzo (31 per cento) se la vedrà al ballottaggio con Paolo Ezechia Reale (lista civica, 27 per cento). Rimangono fuori dai giochi il candidato del centrodestra Edy Bandiera (20 per cento) e quello del M5S, Marco Ortisi, che si ferma al 6,4 per cento.

Ballottaggio anche a Ragusa, fra Giovanni Cosentini (29,34 per cento, centrosinistra) e Federico Piccitto (15,64 per cento, Cinquestelle). Il candidato del centrodestra, Franco Antoci (presidente uscente della Provincia, al secondo mandato, e già sindaco della città), con il suo 15,05 per cento, è il vero sconfitto in questa partita, anche se solo per una manciata di voti (meno di 200).

Il parere del governatore siciliano. Rosario Crocetta, presidente della Regione Sicilia, che ha governato per mesi con l’appoggio dei grillini – proponendo su tutti media nazionali come imitabile il "modello-Sicilia" anche in contesti diversi – commenta il dato elettorale non senza una punta di rammarico: «Il Movimento 5 stelle paga nelle amministrative siciliane, e non solo, la scelta del disimpegno a livello nazionale. Per questa ragione ha forse deluso la sua gente. Spero che sia possibile far ripartire il dialogo in un’ottica di coinvolgimento».

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