American Dreamz
Se la tv è lo specchio fedele della società, lo straordinario successo raggiunto negli ultimi anni dai vari reality show e dalla tv spazzatura in genere dovrebbe far squillare più di un campanello di allarme. È proprio su questo aspetto che si concentra l’ultimo film di Paul Weitz. Racconta i retroscena di American Dreamz, il programma tv con gli indici di ascolto più alti, una sorta di Corrida riveduta e corretta, dove concorrenti più o meno buffi e talentuosi si contendono la vittoria in una gara a eliminazione decisa dal voto del pubblico da casa. Qui Weitz non ha dovuto inventare niente, perché il programma esiste davvero: si chiama American Idol e da anni è in testa a tutte le classifiche degli ascolti negli Usa. Protagonisti della storia, l’odioso presentatore e ideatore del programma, i vari concorrenti che bramano gloria e successo con il codazzo di familiari e approfittatori, un presidente degli Stati Uniti in piena crisi depressiva, una cellula di terroristi che progetta un attentato negli studi televisivi da dove va in onda il programma. Chiariamo subito che non ci troviamo al cospetto di un film di denuncia delle distorsioni del sistema televisivo (tipo Quarto potere), né alla satira grottesca e corrosiva di film come Il dottor Stranamore. American Dreamz è una mediocre commedia che affronta una tematica attualissima sprecando gli ottimi spunti che la materia offriva. A parte alcune scene indovinate, la sceneggiatura resta impigliata in una successione di gag poco divertenti, con personaggi talmente sopra le righe da rasentare la parodia più che la satira. Peccato, perché l’occasione di indagare sulla miserie del villaggio globale era ghiotta. Invece Paul Weisz è rimasto prigioniero di quel trash che voleva mettere alla berlina e che ha finito invece per contaminare anche il suo film. Regia di Paul Weitz; con Mandy Moore, Dennis Quaid, Jennifer Coolidge, Hugh Grant,Willem Dafoe.