America Latina e Caraibi, prove di alternativa

Un nuovo rapporto tra i paesi dell'area

Un nuovo soggetto politico sovranazionale, denominato Gruppo dell’unità dell’America Latina e dei Caraibi, formato da tutti i Paesi del continente americano eccetto Stati Uniti e Canada, sta prendendo forma in questi giorni a Cancún, Messico. Si tratta dei rappresentanti delle nazioni membre del Gruppo di Rio e dei Paesi che hanno dato vita alle passate sessioni della “Cumbre de las Américas”. È evidente il tentativo di superare gli ostacoli politici presenti nell’Organizzazione degli Stati americani (Osa), la realtà attuale che riunisce i Paesi del continente sotto la forte influenza di Washington. Difficilmente, infatti, in questa sede sarebbe stato possibile raggiungere quell’unanimità espressa su un documento, approvato a Cancùn, che appoggia il ricorso dell’Argentina verso la decisione del governo britannico di iniziare le esplorazioni e lo sfruttamento di giacimenti di petrolio posti a cento chilometri dalle isole Malvinas. Una piattaforma petrolifera è infatti già installata nella zona, nonostante l’Argentina abbia denunciato la decisione di Londra presso il Comitato per la decolonizzazione delle Nazioni Unite. «Riaffermiamo i legittimi diritti dell’Argentina nella disputa per la sovranità col Regno Unito» ha dichiarato il presidente messicano Felipe Calderón, il quale ha ricordato la risoluzione dell’Onu dove si chiede alle parti di «astenersi da adottare decisioni che comportano l’introduzione di modifiche unilaterali mentre le isole dipendano dal processo raccomandato dall’Onu». L’arcipelago, conosciuto anche con il nome di Falkland, nel 1982 fu oggetto di un conflitto armato terminato con la sconfitta argentina, dopo aver provocato un migliaio di morti tra le due parti. Il caso della sovranità contesa è tuttora irrisolto e sotto osservazione da parte delle Nazioni Unite.

 

AB_Ciudad Nueva_Argentina_2010/2/23

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