AltaRoma, quattro giorni di sfilate

Stilisti emergenti accanto a nomi famosi, sulle passerelle romane gli abiti riprendono i colori dell’Oriente e le forme della Russia degli zar
Sfilata Sarli

Si è conclusa questa settimana, la fashion week capitolina. Quattro giorni pieni di sfilate e appuntamenti importanti, un’occasione per far incontrare giovani aspiranti stilisti e storiche maison italiane. Nomi famosi come Renato Balestra, Raffaella Curiel, Giada Curti, Sarli, Antonio Grimaldi, Isabella Ferrari presentata da Bulgari, si sono affiancati alle accademie che hanno partecipato e che hanno portato in passerella i modelli realizzati dagli studenti: tra le più note l’Accademia Koefia, IED Roma e la scuola di moda di Maria Maiani.

Il Borgo del Santo Spirito e palazzi storici come Palazzo Braschi, si sono aperti per ospitare mostre, inaugurazioni di negozi e sfilate. Lo stile viene rielaborato e sulle passerelle salgono nuove realtà creative in cui i ragazzi giovani osservano con ammirazione i maestri e e nel contempo fanno sfilare le loro proposte per il prossimo autunno-inverno 2015, alcune acerbe altre già di talento.

Ad aprire la sfilata è stata la maison Sarli, con la collezione dello stilista Rocco Palermo, abiti leggeri, di velo, lunghi fino ai piedi ed eleganti, i colori passano dal nero al bianco, dal rosa chiaro all’azzurro, ogni dettaglio è curato, la sua collezione risulta tra le più raffinate. Tra le più attese, Giada Curti, presenta la sua collezione Shukran dedicata alle donne arabe. Gli abiti sono lunghi e pieni di ricami, pizzo, pietre preziose, la luce gioca con i colori, le modelle sembrano risplendere mentre sfilano, la musica riporta ai lontani paesaggi del mondo arabo, il rosa e il bianco sono le sfumature predilette. Non manca l’accessorio principale, il turbante, arricchito ed impreziosito con velluto, raso e perle.

Raffaella Curiel, porta invece in passerella la Russia ai tempi degli zar, la donna a cui si ispira è sofisticata, elegante, le stoffe sono preziose, gli abiti sono di cashmire e seta con disegni cuciti a mano. Non passa inosservato il rosa di Renato Balestra, uno tra i colori che verranno più ripresi nella prossima stagione. Tra i giovani stilisti emergenti, il più atteso è stato invece Rani Zakhem, trentenne libanese, cresciuto in Kenia e a New York. I suoi sono abiti da cocktail e da sera, di tulle e ricamati con pizzo, lunghi ma con ampi spacchi che giocano con il vedo-non vedo. Un weekend lungo, un incontro tra generazioni differenti, così Roma diventa la culla del Made in Italy dei grandi talenti che portano sulle passerelle abiti che si ispirano anche a mondi e culture lontane.

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