Alleanza delle civiltà
ISTANBUL
Durante la recente visita del Presidente Usa Obama, si è svolto a Istanbul un Forum su Alleanze delle civiltà. L’iniziativa, nata nel 2005 grazie ai governi di Spagna e Turchia, opera sulla base di una piattaforma offerta dalle raccomandazioni formulate da un gruppo di esperti, fondato dall’ex segretario generale delle Nazioni unite, Kofi Annan, al fine di esplorare le cause profonde della polarizzazione in corso tra le culture e le società. Dal recente Forum sono emerse numerose iniziative, tra cui la nascita del Movimento giovanile globale per l’Alleanza delle civiltà ed un insieme di progetti euro-mediterranei, per ripristinare la fiducia e ricostruire ponti nel Mediterraneo dopo la crisi di Gaza. Si prevedono, inoltre, un festival cinematografico giovanile sul tema delle migrazioni ed un’alleanza fra dodici università di diverse parti del mondo. Si coglie ormai la necessità imprescindibile di programmi concreti ed organici per una vera educazione alla pace, che miri alla conoscenza delle culture. Numerosi governi (tra cui Albania, Algeria, Argentina, Montenegro, Portogallo, Federazione russa, Qatar, Slovenia) hanno annunciato piani nazionali e strategie regionali per il dialogo interculturale. Ciò che rappresenta una novità è il fatto che la religione, ovviamente non nelle sue forme radicali ed estremiste, ma intesa come genuino e sereno convincimento, viene percepita non solo come un elemento culturale in senso ristretto, ma in senso ampio, cioè come fattore costitutivo della società e non solo della singola persona. Non solo: si tratta di una componente che può condurre al dialogo e alla pace, invece di rappresentare un ostacolo per relazioni internazionali di cooperazione.
INDUISMO
La Via Crucis e gli indù
La recente Via Crucis celebrata da Benedetto XVI al Colosseo è stata particolarmente apprezzata dalla Universal society of hinduism per aver introdotto due citazioni significative tratte dalla tradizione della religione indù. Si tratta di un famoso verso della Brahadaranyakopanishad – Conducimi dall’irreale al reale, dall’oscurità alla luce, dalla morte all’immortalità – e di una frase tratta dal celeberrimo Gitanjali, che valse a Tagore il Nobel della letteratura: Dammi la forza di rendere il mio amore fruttuoso nel servire. Rajan Zed, presidente dell’organizzazione, ha definito notevole il gesto di Benedetto XVI, invitandolo ad approfondire ulteriormente le scritture della tradizione induista. Ha offerto, fra l’altro, la propria collaborazione per aiutare il pontefice in tale impegno. L’accademico indiano, attualmente negli Stati Uniti, ha sottolineato come tutte le religioni dovrebbe lavorare insieme per un mondo di pace e di giustizia, richiamando soprattutto i cristiani cattolici, come la denominazione cristiana più numerosa, e gli indù, come terza religione del mondo, ad un vero impegno in questo senso.