Alleanza contro la povertà
Ogni intervento strategico di lotta alla povertà in Italia sembra destinato ad infrangersi davanti al muro di gomma della politica, con la giustificazione che non ci sono soldi disponibili. Potrebbe essere questo il punto di inizio e di fine di un qualsiasi convegno sulla povertà oggi nel nostro Paese.
Eppure, davanti al lacerarsi del tessuto sociale evidenziato in modo impressionante dal rapporto Caritas 2014 sulla povertà (qui), qualcuno non si arrende. Qualcuno che ha in mente le parole di Giorgio La Pira, secondo il quale senza una politica capace di incidere sulle leve economiche rimane solo «la magra potestà delle prediche». Qualcuno che non ha dimenticato la richiesta dell’articolo 3 della Costituzione: rimuovere «gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana».
Ecco allora il forum di approfondimento, «spazio di libero e fecondo dialogo» tra soggetti determinati ad offrire una risposta, promosso da Città Nuova e Istituto Luigi Sturzo. Persone di diverse estrazioni e competenze, attive nel campo della lotta alla povertà, mettono a confronto idee e strategie operative.
Il mondo associativo offre al dibattito proposte precise, già disponibili in Rete:
· il progetto Alleanza contro la povertà, e in particolare la proposta dell’introduzione del Reis – Reddito di inclusione (qui), illustrata da Gianni Bottalico (presidente Acli),
· il documento politico della campagna Miseria Ladra (qui), spiegato da Giuseppe De Marzo (referente Libera e Gruppo Abele),
· una serie di concrete esperienze sul territorio (best practice) − illustrate da Elisa Golin (Umanità Nuova) –, che dimostrano come si può agire concretamente, e a vari livelli, contro la povertà, per promuovere inclusione e partecipazione, risanando il tessuto sociale.
Le diverse proposte vengono analizzate da due esperti:
· Gennaro Iorio (professore di Sociologia a Salerno) invita a smettere di considerare i poveri sempre e solo in negativo, come quelli a cui manca qualcosa, per esempio il famoso reddito minimo. Bisogna invece vederli come una risorsa, sia per la democrazia che per l’economia. L’impresa si fa insieme con loro, quindi lasciarli nella povertà è un vero e proprio spreco di risorse!
· Vittorio Pelligra (professore di Economia politica a Cagliari), mette a confronto le due proposte operative, evidenziandone aspetti positivi e criticità. In particolare, la campagna Miseria Ladra parte dai diritti costituzionalmente sanciti, individua nel singolo e non solo nelle istituzioni la responsabilità della tutela di tali diritti, costruisce un ponte tra “inclusi” ed “esclusi” della società superando la logica del contratto sociale. La proposta del Reis, a sua volta, offre un piano organico contro la povertà a livello nazionale, in modo articolato, sostenibile e condiviso. Entrambe, però, si dovranno confrontare con l’altra proposta in discussione a livello europeo, l’Universal basic income, che è individuale, universale e incondizionale (cioè senza l’obbligo di accettare un qualsiasi lavoro).
Il dibattito è arricchito dall’intervento di Silvio Minetti, del Movimento politico per l’unità (MppU), che incoraggia a non considerare la politica come definitivamente “sorda” alle urgenze della povertà. La caratteristica di essere trasversale a tutti i partiti permette al MppU di organizzare laboratori parlamentari dove confrontarsi sulle istanze e le proposte di legge in gestazione.
Alla fine, il coordinatore del Forum, Carlo Cefaloni, non tira le conclusioni del ricco dibattito, in quanto il percorso è aperto: altre iniziative seguiranno, altre proposte di legge, fino a far diventare la lotta alla povertà una priorità nazionale, in primis per la politica.