Allarme smog in Italia

Dall'inizio dell’anno ad oggi è già scattato il campanello d’allarme in 22 città. Le polveri sottili non diminuiscono a Milano, Torino e Frosinone
ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Sono appena trascorsi 50 giorni dall’inizio dell’anno è già abbiamo superato la metà dei giorni consentiti come tetto annuale di superamento del Pm10 (50 microgrammi al metro cubo giornalieri per non più di 35 volte l’anno). Ad affermarlo è l’associazione ambientalista Legambiente. L’emergenza arriva dal Nord Italia, con l’eccezione della città di Frosinone nel Centro. Milano guida la classifica nera ma anche Torino non se la passa bene. Si registrano 28 giornate di polveri sottili oltre il consentito in questo anno nuovo.

Seguono Rovigo (26 giorni), Pavia (25), Alessandria e Cremona (entrambe a quota 24), Ferrara e Treviso (23).

La causa è dovuta essenzialmente dall’assenza di vento e di pioggia. E così dallo scorso 15 febbraio sono saliti i parametri delle polveri sottili sopra i livelli di guardia. I comuni corrono ai ripari: fino a giovedì 21 febbraio è stato attivato il blocco dei diesel fino a Euro4 e limiti al riscaldamento nei principali comuni della Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Limitazioni al traffico e al riscaldamento anche a Lucca, Frosinone e a Roma. In Capitale il blocco vale per le vetture fino a Euro2.

“Lo scorso anno si è chiuso in codice rosso”, ricorda Legambiente: sono state 26 le realtà urbane che hanno sforato il limite fissato per il Pm 10. E il nostro Paese è stato deferito alla Corte di giustizia europea proprio per inquinamento eccessivo.

Purtroppo questo provoca migliaia morti e causa gravi problemi sulla salute dei cittadini. Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente (Aea), nel continente europeo nel 2017 ci sono stati oltre 400mila morti, riconducibili alla pessima qualità dell’aria. E più di 60mila riguardano l’Italia, che è risultato primo in classica per decessi legati a biossido di azoto e ozono e secondo per polveri sottili, dopo la Germania.

Anche Coldiretti lancia l’allarme per le colture: il caldo anomalo di questi giorni, con temperature minime di 2,2 gradi sopra le medie, potrebbe far germogliare prima le piante, rendendole vulnerabili a una gelata successiva.

 

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