Alla scoperta di Viterbo
La scorsa settimana il nostro viaggio tra le meraviglie nascoste del nostro Paese ci aveva portato a Macerata, una gemma preziosa sconosciuta agli occhi di molti. Quest’oggi, per continuare il nostro percorso attraverso l’arte e la tradizione de “L’Italia nascosta”, ci spostiamo di 191 chilometri verso la costa tirrenica e giungiamo a Viterbo, un’antica città di 67595 abitanti, nota anche come Tuscia, oggi capoluogo dell’omonima provincia del Lazio settentrionale.
Viterbo è una città di antiche origini, infatti la prima menzione di un “castruum viterbi” (letteralmente “l’accampamento di Viterbo”) risale alla fine del VII secolo. Da accampamento e piccolo centro abitato, nel Medioevo la città ha iniziato la sua espansione, tanto che al giorno d’oggi è possibile affermare che il suo centro storico medievale, una volta cintato dalle mura antiche, è il più vasto d’Europa. Viterbo è conosciuta anche per essere la “Città dei Papi”. Tra le sue mura, infatti, nel XIII secolo fu istituita la sede pontificia e per circa 24 anni il Palazzo Papale ospitò e vide eleggere diversi Papi.
Prima di visitare questo luogo così importante per la città di Viterbo, però, vi proponiamo alcune tappe intermedie, che vi faranno entrare in contatto con l’anima della città e la sua atmosfera medievale.
Se arrivate in città con il treno oppure decidete di parcheggiare nella zona della stazione ferroviaria, potete proseguire subito a piedi in direzione del centro storico, che non dista molto. Passeggiando su Corso Italia e proseguendo sempre dritti giungerete a Piazza Plebiscito, che rappresenta il centro politico e amministrativo di Viterbo.
Una volta giunti qui sarete veramente nel cuore della città e, se il tempo lo permette, non potete non contemplare nel vostro programma una passeggiata per via San Pellegrino e via Pianoscarano, due quartieri storici della città che vi lasceranno a bocca aperta. In questa zona le case sono antichissime e costruite in pietra e si trovano anche piccole piazzette con fontane, come la fontana del Piano in Pianoscarano. Perdetevi tra i vicoli e lasciatevi sorprendere dalla bellezza di questo luogo e dalla sua particolarità e poi proseguite in direzione del Duomo.
La Cattedrale di San Lorenzo, antico patrono della città di Viterbo, fa eretta in stile romanico nel corso del XII secolo. Sul terreno dove oggi sorge era situata in precedenza una piccola chiesa dell’VIII secolo dedicata già al tempo a San Lorenzo, a sua volta edificata sulle rovine di un tempio pagano dedicato ad Ercole. All’interno il duomo è articolato in tre navate separate da colonne con capitelli. Il campanile, invece, risale al XIV secolo ed è formato nella parte alta da strati di fasce policrome orizzontali, una tecnica tipica di questa zona del centro Italia.
La Cattedrale di San Lorenzo insieme al Museo del Duomo e al Palazzo dei Papi forma il Polo Monumentale “Colle del Duomo”. Se avete occasione, prima di addentrarvi nel Palazzo dei Papi, monumento principale della città, vi consigliamo anche una visita al Museo del Duomo.
Al suo interno, infatti, esso conserva opere d’arte di diversi tipi e provenienze e pertanto si articola in tre sezioni: una sezione archeologica, una sezione storico-artistica e una sezione relativa all’arte sacra. L’ingresso al museo è incluso nel biglietto unico del Polo Monumentale quindi è un’occasione unica da non perdere.
Una volta usciti dal museo troverete l’entrata al Palazzo dei Papi. Questo luogo simbolo della città è stato costruito fra il 1255 e il 1266 sul colle di San Lorenzo per proteggere il pontefice Alessandro IV che, a causa dell’ostilità del popolo e dei nobili, trasferì la sede della Curia pontificia nel 1257 a Viterbo. Dalla sua loggia, formata in un solo lato da sette archi sorretti da esili colonnine binate, si entra nella grande Sala del Conclave, teatro della famosa elezione di papa Gregorio X. La sede papale rimase a Viterbo fino al 1281 e fu Martino IV l’ultimo papa del periodo “viterbese”.
Viterbo è una città ricca di storia e lo racconta non solo attraverso i suoi monumenti e gli edifici antichi della città ancora ben conservato ma anche mediante le sue tradizioni ancora oggi vive nei viterbesi. La più celebre è quella che riguarda Santa Rosa, patrona della città, che si celebra il 4 settembre, giorno in cui ricorre l’anniversario della traslazione del corpo della santa, avvenuta nel 1258. La sera del 3 settembre, vigilia della festa, un baldacchino trionfale sormontato dalla statua della santa nella sua parte finale, chiamato Macchina di Santa Rosa, viene trasportata in processione sulle spalle di cento uomini, denominati per l’occasione Facchini. Questa festa, data la sua importanza e la sua particolarità, rientra nella Rete delle grandi macchine a spalla italiane e dal 2013 è stata inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO.
Altri luoghi da non perdere nei dintorni della città?
A 2,5 chilometri da Viterbo si trovano le Terme dei Papi. Viterbo è una zona ricca di sorgenti termali e durante il Medioevo divennero meta privilegiata di molti pontefici. In particolare, fu grazie a papa Niccolò V che le terme assunsero il nome “dei Papi”. Egli, infatti, data la sua salute cagionevole, ne era un assiduo frequentatore e riuscì a curare i suoi mali grazie ai benefici di queste acque termali. Per riconoscenza nel 1450 fece costruire sul posto uno splendido palazzo, che divenne sua residenza privata.
A 5 km dalla città, inoltre, si trova un altro luogo decisamente suggestivo: Villa Lante. Definito nel 2011 “il parco più bello d’Italia”, il giardino di Villa Lante è uno dei più caratteristici esempi di giardino in stile manierista del XVI secolo. Questo luogo, ricco di giochi d’acqua e cascatelle, è una vera meraviglia nascosta del nostro Paese.