Alla scoperta della “Santa Russia”

La mostra "Sviataja Rus'" a Mosca offre un prezioso percorso per conoscere l'arte sacra di questo immenso Paese
sviataja rus

Se l’itinerario turistico vi porta quest’estate a Mosca, non perdete l’occasione di visitare la mostra “La santa Russia” («Святая Русь») negli spazi della Galleria Tretjakov. Una raccolta senza precedenti fatta dа oltre 450 icone, arte monumentale, miniatura, ricamo a oro e gioielleria dalle collezioni di 25 grandi musei della Russia, dalle biblioteche, dagli archivi, che abbraccia il periodo più che millenario della storia: dalla Rus’ antica fino all’epoca di Pietro il Grande. Questa esposizione unica, preparata come la più grande iniziativa culturale nel quadro dell’Anno Francia – Russia 2010, è stata già vista l’anno scorso al Louvre di Parigi ed ha suscitato un grande interesse. Proprio in occasione dell’apertura il presidente della Federazione Russa Dimitri Medvedev aveva espresso il desiderio che sia visibile anche in patria, a Mosca e a San Pietroburgo.

 

Ma se lo scopo della Mostra di Parigi era prima di tutto far vedere al pubblico occidentale la relativamente poco conosciuta arte sacrale russa, cosa può dire allo spettatore russo, ben conscio e orgoglioso della sua eredità culturale? Anche qui succede per la prima volta che in un posto si possa ammirare tutto questo patrimonio prezioso, fiorito sulla tradizione bizantina, ma presto sviluppato con il proprio stile autonomo, uscito apposta dai monasteri per poter essere visto dal vasto pubblico. Comprensibili perciò i commenti che parlano del desiderio di custodirlo e tramandarlo alle future generazioni come segno dell’identità nazionale in un epoca di globalizzazione. E mentre la Mostra di Parigi è stata organizzata in modo prettamente cronologico, lasciando allo spettatore la possibilità di penetrare nella storia russa di far paralleli con il contesto storico europeo, la Mosca ortodossa legge in questo avvenimento «l’ideale della Santa Russia» che, secondo le parole del patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, «porta alla contemplazione dell’essenziale a beneficio dell’anima». Come disse Irina V. Lebedeva, la direttrice della Galleria, in un’intervista: «Qui si vede, chiara e visibile, la "reale" immagine della Santa Russia, la Russia ortodossa, che si nutre della pietà e della purezza, la Russia degli asceti e della preghiera, la Russia dei governanti timorosi di Dio, che contemplavano il loro regno come immagine e anticamera del regno celeste. E come ogni immagine ideale, non è sempre consona alla la verità storica, ma continua a servire da orientamento spirituale. L’odierna «Santa Russia» non è soltanto un bello slogan o un’immagine ideale della nostra storia. È un’idea nazionale, la quale, come fa vedere la mostra, si inserisce in ogni epoca storica e in tanti campi del nostro quotidiano: nella vita privata dell’uomo, nel tempio, nel rapporto tra la Chiesa e lo Stato».

 

Le opere sono raggruppate intorno ad alcuni temi principali: La nascita nello spirito. Il battesimo della Rus’ nella fede cristiana parla degli inizi del cristianesimo; il posto centrale della mostra è occupato dalla raccolta Sotto il manto della Madonna, che rivela la figura della Madre di Dio come la protettrice del popolo russo. Nella parte Protettori e maestri sono rappresentati i santi più venerati dalla pietà popolare russa: san Nicola, i primi santi russi, principi Boris e Gleb, san Giorgio, san Basilio. La luce nel deserto è dedicata alla tradizione dei monasteri russi, che sempre fungevano da centri della cultura e dell’insegnamento. Il regno terreno ed il regno celeste parla dell’ordinamento ideale dello Stato; la parte Santo nel quotidiano fa vedere come questi valori trovavano espressione negli oggetti della vita quotidiana, ed Il cielo sulla terra spiega la simbologia dello spazio in un tempio ortodosso.

 

È impressionante, dopo aver varcato il portone dell’edificio moderno dai lineamenti quadrati, sentirsi immerso in un altro mondo, fatto di mistero e di arte, toccare da vicino le radici cristiane di questo Paese, che nemmeno 70 anni di regime ateo è riuscito a cancellare. Il pensiero va spontaneamente anche ai suoi nuovi testimoni e martiri che, pur non essendo rappresentati qui, danno ancor più luce e veridicità a questo antico splendore.

 

Si capisce ancora di più la forte impressione e l’augurio della presidente dei Focolari Maria Voce, nella sua recente visita ai membri del Movimento nella Russia: «Che la santità che si respira nella storia del suo cristianesimo diventi sempre più il dono per l’umanità intera».

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons