Alla scoperta del Muse
Oltre un milione di visitatori in tre anni, quasi 45 mila follower su Facebook, e 5 mila insegnanti registrati al proprio programma “Docenti club”: sono questi alcuni tra i numeri più salienti del Muse, il Museo delle Scienze di Trento, che è arrivato a porsi come punto di riferimento a livello nazionale e internazionale – non mancano infatti i visitatori da oltre confine.
Nato per iniziativa della Provincia Autonoma di Trento e ospitato in un edificio progettato da Renzo Piano che vanta le più elevate certificazioni di sostenibilità ambientale, presenta un percorso suddiviso su 4 piani per scoprire i vari aspetti della vita sulla Terra – e della montagna in particolare: dalla serra tropicale alle alte vette, è possibile fare esperienza diretta di quanto si scopre grazie a numerose installazioni interattive.
All’esposizione permanente si aggiungono poi le mostre temporanee: fino al 26 giugno 2017 è possibile visitare “Estinzioni. Storie di catastrofi ed altre opportunità”, con cui il Muse dà il via a un ambizioso progetto che mette in dialogo le ricerche e le riflessioni sulla sesta estinzione di massa – ovvero la crisi ecologica che stiamo vivendo – con le dinamiche che hanno caratterizzato le 5 grandi estinzioni avvenute negli ultimi 500 milioni di anni.
Il progetto nasce da un importante lavoro di ricerca e selezione dei più significativi reperti originali di vertebrati estinti preservati presso i musei italiani: dallo scheletro di un grande dinosauro sauropode (l’unico di questo tipo esposto in un museo italiano) al celebre cranio di Homo neanderthalensis “Guattari I”, il più completo preservato nel nostro Paese. La mostra è arricchita da installazioni multimediali, video e animazioni originali, interviste inedite e spazi interattivi: un progetto che, per la prima volta in Italia, mette in dialogo paleontologia e sociologia.
Da non dimenticare poi che il Muse ha un occhio di riguardo per i più piccoli, mettendo a loro disposizione spazi permanenti dedicati alla sperimentazione in prima persona: la Palestra della Scienza, con 20 installazioni interattive dedicate ai fenomeni naturali; la Discovery Room, un “bosco magico” che racconta la vita degli animali e delle piante; e soprattutto il Maxi Ooh!, uno spazio unico come concetto museologico, che dà ai più piccoli la possibilità di esplorare attraverso i sensi il rapporto con il mondo.
A queste si aggiungono attività come la Nanna al Muse, il Compleanno al Museo e l’Attività con lo zainetto: tutte le informazioni su modalità di visita e iniziative sono disponibili su www.muse.it