Alla scoperta di Campobasso

In questo momento crisi sanitaria ed economica, il turismo italiano è in ginocchio. Scopriamo insieme a Città Nuova “l’Italia nascosta”, i luoghi del nostro Paese che forse abbiamo sempre sottovalutato ma che in realtà nascondono tesori e meraviglia
Campobasso, Molise (da Wikipedia)

Eccoci giunti alla decima e ultima puntata della nostra rubrica “L’Italia nascosta”. In queste dieci settimane insieme abbiamo attraversato il nostro Paese da nord a sud, da una costa all’altra, lasciandoci emozionare dal rumore del mare e facendoci sorprendere dalla maestosità delle montagne più alte o dalla semplicità di piccoli borghi quasi abbandonati. Sono state dieci puntate di racconti e di storie non solo di luoghi e di tempi passati ma anche di donne e di uomini e delle tradizioni che ancora vivono nel nostro presente. In questo viaggio abbiamo scoperto tante cose, imparando a non dare nulla per scontato e a saper guardare in modo diverso ciò che ci circonda. Certamente le bellezze nascoste del nostro Paese sono molte di più di quelle che vi abbiamo raccontato, ma ora il testimone passa a voi ed è con la speranza che possiate continuare a trovare la meraviglia intorno a voi che terminiamo oggi la nostra avventura.

Per concludere il nostro viaggio, torniamo nell’accogliente sud Italia. Oggi visiteremo insieme il capoluogo della seconda regione più piccola d’Italia. Sapete qual è? Vi diamo un altro indizio. Questa regione è piccola e poco abitata ma ha uno sbocco sul mare molto caratteristico. Avete capito dove andremo? Ebbene sì, oggi vi portiamo in Molise e, più precisamente a Campobasso. Con i suoi 49.028 abitanti (dato aggiornato al 31/12/2019), Campobasso è la prima città per popolazione della regione e sorge a 701 m s. l. m. e per questo è la terza città capoluogo di regione in Italia per altitudine. Campobasso è una città decisamente affascinante, che fonde antichità e storia alla contemporaneità. Essa, infatti, è formata da una parte antica costruita in epoca medioevale posta sul pendio di un colle dominato nel punto più alto dal Castello Monforte e da una parte più moderna ed elegante originaria del XIX secolo situata nella pianura ai piedi del centro antico.

L’origine etimologica del toponimo Campobasso non è chiara, però gli studiosi ritengono che possa derivare dal nome che il luogo aveva anticamente e cioè Campus Bassi (campo di Basso”). Invece, non è molto accreditata l’ipotesi che il nome delle città derivi da campus vassorum, cioè campo dei vassalli, cioè coloro che nel X e XI secolo abitavano gli spazi circostanti i castelli del feudatario. Un’altra ipotesi storica è stata avanzata alla fine del Settecento dallo storico Giuseppe Galanti, secondo cui in origine la città fosse divisa in due borghi, uno chiamato Campus de Prata e l’altro Campus Bassus. Il primo borgo sarebbe andato distrutto e gli abitanti si sarebbero trasferiti nell’altro che avrebbe così dato il nome alla futura cittadina.

I luoghi che oggi vi consigliamo di visitare si trovano nel cuore del centro storico della città, ai piedi del colle dove sorge il Castello Monforte, ultima tappa della nostra visita alla città. Vi invitiamo quindi a passeggiare per il centro scoprendo le sue vie e i suoi edifici storici più belli, per poi giungere alla prima tappa della visita di Campobasso: il Museo Sannitico. Fondato nel 1881 e ospitato dal 1995 nel nobiliare Palazzo Mazzarotta, nel centro storico di Campobasso, il Museo provinciale sannitico espone reperti provenienti dal territorio dell’antico Sannio, nello specifico dalla Provincia di Campobasso, che vanno dalla tarda preistoria fino al Medioevo. Molti dei reperti conservati nel museo erano prima parte di collezioni private, poi donate alla città nel XIX secolo. L’ingresso costa 4 euro ed è aperto da martedì a domenica.

Chiesa di san Bartolomeo (da Wikipedia)
Chiesa di san Bartolomeo (da Wikipedia)

Dopo aver visitato il museo, vi consigliamo di fare una tappa alla Chiesa di San Bartolomeo, poco distante dal museo e sulla strada verso il Castello Monforte. La Chiesa di San Bartolomeo risale alla metà del XIII secolo ed è un perfetto esempio di architettura religiosa in stile romanico molisano contaminato da uno stile gotico ormai in auge all’epoca della costruzione della chiesa. All’interno la chiesa è molto semplice e spoglia ed è divisa in tre navate. All’esterno della chiesa, sulla destra, si erge la Torre Terzano, uno dei simboli della città di Campobasso. Risalente anch’essa al XIII secolo e restaurata poi nel XV secolo dalla famiglia Monforte, la torre faceva parte delle mura difensive della città. La storia della Torre Terzano è avvolta dalla leggenda di due amanti del XVI secolo, Delicata Civerra e Fonzo Mastrangelo, ostacolati nel loro amore dalle rispettive famiglie. Lasciamo a voi, però, la curiosità di scoprirne la storia.

Lasciata la torre, potete dirigervi al Castello Monforte, il vero simbolo della città di Campobasso. La sua costruzione risale all’epoca sannitica (IV-II secolo a.C.) ma il nome è dovuto alla ristrutturazione voluta dal conte Nicola II Monforte, della famiglia Monforte – Gambatesa, risalente al 1458. Due anni prima, infatti, la città di Campobasso era stata soggetta ad un forte terremoto e il castello aveva diversi danni strutturali. Il castello di Monforte domina l’intera città dall’alto, in quanto sorge a 790 metri s. l. m., quindi circa 100 metri ancora più in alto rispetto alla città. Per godervi una vista mozzafiato sulla città è il luogo giusto.

Se capitate in città nella domenica del Corpus Domini noterete in città un gran fermento. In questa giornata speciale per la città di Campobasso, per le vie della città sfilano i “Misteri”, delle strutture in ferro con temi allegorici e biblici create dal campobassano Paolo Saverio di Zinno nel XVIII secolo. I “Misteri” sono dei veri e propri quadri viventi, infatti bambini, anziani e adulti si trasformano in santi, angeli e demoni ancorati alle strutture in acciaio e legno appositamente rivestite. Queste strutture sono portate a spalla da gruppi di portatori che avanzano al ritmo scandito dal capo mistero e cadenzato dalla banda musicale. Alla fine della manifestazione, dal palazzo comunale l’arcivescovo metropolita di Campobasso-Bojano impartisce la Benedizione ai Misteri.

Altri luoghi da non perdere nei dintorni della città

La cittadina di Termoli, situata lungo il litorale adriatico, è l’unico porto del Molise. Centro peschereccio, turistico e industriale, dentro le sue mura Termoli conserva un grazioso borgo medievale. Oltre ad una passeggiata sul lungo mare non potete perdervi il Castello Svevo, il simbolo di Termoli. Costruito in epoca normanna, deve il suo nome alla ristrutturazione e fortificazione voluta da Federico II di Svevia nel 1240.

Un’altra tappa molto interessante in Molise e, più precisamente, nei dintorni di Campobasso può essere Altilia Sepino. L’antica città di Saepinum è conosciuta anche come “la città dissepolta” oppure “la piccola Pompei” ed è una testimonianza incredibilmente ben conservata di una città della provincia romana. Sorta su un luogo di passaggio molto importante all’epoca dei Romani e cioè sulla strada che conduceva da Matera alla costa, Altilia Sepino permette ai visitatori di entrare in contatto con un’epoca storica ricca di fascino e con molti tesori ancora da scoprire. L’ingresso al parco archeologico è gratuito mentre il museo è a pagamento.

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