Alla radice di Azzardopoli seguendo la Costituzione

Una proposta radicale del movimento Slot Mob per togliere alle multinazionali e società commerciali il ricco mercato dell’azzardo. Incontro a Roma il 16 dicembre per discuterne con Luigino Bruni, Leonardo Becchetti, don Enrico Feroci della Caritas,l’associazione dei giuristi democratici e molti altri

I gesti pubblici di consumo critico per premiare i bar liberi dall’azzardo si diffondono spontaneamente a macchia di olio.   Venerdì 16 dicembre se ne svolgerà uno in un quartiere romano mentre a Milano si svolgerà una manifestazione congiunta con l’associazione Sportmeet. Nello stesso giorno, dalle 17.30 in poi si svolgerà nell’aula magna della Cittadella della Carità a Roma, un incontro pubblico per ribadire il messaggio centrale del manifesto del movimento per la democrazia economia Slot Mob

Riportiamo il testo del comunicato stampa di presentazione rimandando all’evento già evidenziato tra gli appuntamenti di cittànuova.it

L’Italia non ha legalizzato l’azzardo ma lo ha incentivato tanto che per il 2016 si prevede una raccolta straordinaria di 94 miliardi di euro con un’entrata per le casse erariali di oltre 9 miliardi. Sono queste cifre a rappresentare la vera dipendenza patologica di uno Stato che, nel pieno della crisi economica più grave del dopoguerra, ha deciso di fare cassa sulla fragilità delle persone facendo del territorio un casinò diffuso e pervasivo in mano a società multinazionali orientate a fare profitto sulla vita della gente.

Tutto avviene come se non esistesse una Costituzione fondata sul lavoro che finalizza l’iniziativa economica privata all’utilità sociale.

Ben vengano i regolamenti comunali che cercano di limitare un’attività nociva e inquinante il contesto sociale. Doverosi gli aiuti per coloro che cadono nelle trappole dell’azzardopatia. Ma non ci si può limitare a raccogliere i feriti per strada o porre fragili argini davanti al potere finanziario che muove l’industria dell’azzardo. L’unica strada coerente è quella di ridiscutere pubblicamente il sistema delle concessioni pubbliche dell’azzardo che vanno tolte alle società orientate al profitto e perciò interessate a promuovere un’offerta che diventata ossessiva. Questo tipo di incentivazione non ha limitato affatto la presenza della criminalità. La conferma arriva dalle relazioni della Direzione nazionale antimafia, senza contare i recenti arresti eccellenti.

Siamo andati in centinaia di locali nel Paese a ringraziare e premiare i baristi che rifiutano di vendere l’azzardo come esempio di un legame sociale più forte della potenza del denaro. Sono loro a testimoniare il fondamento della Repubblica. Lo Stato deve prendere esempio da questa resistenza morale e civile rifiutando di dipendere dalle entrate dell’azzardo per colpire, invece, le rendite di posizione e promuovere politiche economiche in grado di generare ricchezza da distribuire tra tutti.

Su queste basi valuteremo i programmi delle forze politiche che si presenteranno alle imminenti elezioni a livello nazionale considerando l’imbarazzante condizione attuale di un parlamento che non riesce neanche a discutere il divieto assoluto di pubblicità dell’azzardo e di un sistema di poteri che permette alla Federcalcio e al Coni di stringere rapporti con multinazionali dell’azzardo in nome di “valori condivisi”.

slotmob-macerata

Su questa proposta di andare alle radici di azzardopoli parleremo nell’incontro pubblico di venerdì 16 dicembre a Roma nel programma che segue e che discuteremo con i presenti tra i quali abbiamo la presenza annunciata di Mauro Vanetti del Collettivo “Senza Slot” di Pavia, Daniele Poto di Libera e rappresentante della Campagna Mettiamoci in gioco, Pietro Parlani del Forum delle Associazioni familiari oltre a don Enrico Feroci che  interverrà come Caritas romana e in rappresentanza della Consulta nazionale antiusura.

Il Movimento Slot Mob per la democrazia economica

Slotmob1@gmail.com

 

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