Alice, piccola youtuber

Recensisce giochi, crea favole animate con i pupazzetti comprati in edicola e li riprende con un tablet. Ha appena nove anni e il suo canale conta già centinaia di iscritti. Youtube la premia con pochi centesimi che lei vuole investire in giocattoli per filmare nuove storie
Un frammento di un video di Alice

Alice ti guarda coi suoi grandi occhi scuri e profondi e lo fa stando in silenzio, aspettando che le arrivi la prima domanda. Intanto giocherella con le dita, ha una collanina che le stringe il collo, i capelli mossi e corti che le vanno un po' sul viso e quando finalmente le chiedi di raccontare la sua storia ci pensa un attimo, come fa prima di ogni risposta. Poi inizia a parlare di colpo, e tutta in fretta cercando le parole migliori per farti capire, di nuovo si ferma, ci ripensa e riprende aggiungendo anche i gesti, come si fa alla sua età quando si è contenti di raccontare a un adulto la propria passione.

Palermitana, nove anni, quinta elementare, Alice è l'esempio di un mondo sconosciuto a tanti adulti, soprattutto quelli che con i bambini hanno poco confidenza: come molti suoi coetanei e compagni di scuola, lei è una youtuber, ovvero carica filmati su Youtube. Video che lei stessa registra con il tablet del papà. L'idea è nata dopo aver scoperto Youtube. «Appena ho acceso il mio tablet ho trovato Youtube – racconta Alice –, così ho voluto scoprire cos'era questa app e cliccando mi sono usciti una marea di video. Da quel giorno ne ho visti tantissimi, ho iniziato con le recensioni di bambole, bambole mostri. Lì facevano vedere i dettagli dei vestiti, come sono fatti eccetera. Una volta che ho conosciuto l'app, mi è venuto in mente: “perché non aprire anche io un canale youtube?”».

E così è stato. Mese di battesimo del suo nuovo interesse è stato gennaio, da quel momento è stato un susseguirsi di video dei giochi appena acquistati, caricati dal tablet del papà. Si tratta di giocattoli di tutti i tipi dai nomi più svariati: Littlest Pet Shop, My Little Pony, Pinypon, Shopkins e poi ancora varie bustine per bambini acquistate in edicola con dentro stikeez (piccoli pupetti), mini pupazzetti di vari tipi. Giochi semplici, quindi, ad esempio animaletti con testa e occhi enormi, niente di iper tecnologico insomma, ma oggetti di gomma con cui giocare inventando storie, scatenando la fantasia.

«Ora ogni volta che compro un nuovo giocattolo – spiega Alice –, la prima cosa che faccio è prendere il tablet, mettermi qui e iniziare a registrare e fare vedere il giocattolo. La maggior parte delle volte lo scarto mentre lo faccio, altre volte no. Qualche volta addirittura aspetto anche una intera giornata prima di registrare, perché non c'è abbastanza luce». Un lavoro certosino che però non sempre dà buoni frutti, come racconta la stessa piccola youtuber: «Una volta che ho registrato, guardo il video e se è buono lo carico, altrimenti niente. Ne faccio uno nuovo sempre dello stesso giocattolo, solo che dopo non posso far vedere che apro la scatola. Quindi – aggiunge – faccio la recensione: descrivo di che colore è il giocattolo, la posizione che ha se è seduto, in piedi, coricato e quando ci sono faccio vedere le scatole che lo contengono». Un rammarico è il numero dei video caricati fino a oggi: «Solo 41 – afferma dispiaciuta la ragazzina –. Penso che solo 41 da gennaio a ora che siamo ottobre siano un po' pochi. Però…».

Alice non si dà di certo per vinta, e ha nuove idee. Quali? Presto detto: «Mi piacerebbe fare delle serie, per esempio animare io stessa questi pupazzi, con la mia voce, tipo cartoni animati, muovendoli e facendoli parlare. Molti lo fanno. Nel mio canale ho già caricato un episodio con personaggi piccoli – esistono maschio/femmina e ho anche la casa – a cui si staccano i capelli ad esempio, perché hanno due facce diverse davanti e dietro, o si cambia la maglietta, i pantaloni, le gonne e le gambe. Non l'ho scritta proprio io quella storia – si schernisce un po' Alice –, l'ho inventata sul momento, però mi è venuta un po' brutta». Ed ecco che arriva lo spirito di piccola imprenditrice: «Ho pensato di creare un secondo canale dove fare le serie perfette con la videocamera, e poi dal computer caricarle su Youtube. Dovrei essere io stessa a fare le riprese».

In questa sua passione a metà tra il tecnologico e non, visto che la recensione è su giocattoli non moderni, Alice è seguitissima dal papà: «Sono contento di quello che fa, se questo però non interferisce con le sue altre attività», dice. Anche se la figlia ribatte subito che nel periodo scolastico vi si dedica solo il sabato, mentre ad agosto lo ha fatto anche il mercoledì perché c'erano le vacanze. «Il problema però – continua l'attento genitore – è che lei per accumulare esperienza e vedere quello che fanno gli altri, passa molto tempo su Youtube, questa è la cosa negativa. Ma dobbiamo capire anche quello che fanno gli altri», conclude anche lui ormai coinvolto.

Il successo di Alice su Youtube è dimostrato dai tanti iscritti alla sua pagina, tra questi anche alcuni compagni di scuola, i followers, come si dice in gergo (guai a chiamarli seguaci! Quelli erano di Gesù…).

La soddisfazione della giovanissima youtuber è stata vedere una pubblicità in un suo video, «anche se non so perché l'hanno messa – commenta lei –. Di questo si è informato papà».

Così si scopre che Youtube si basa soprattutto sul numero di visualizzazioni, e che superato un certo numero vi è l'inserimento di spot. Dopo un numero ancora più elevato il sito riconosce al video caricato un corrispettivo in centesimi, «si tratta di pochi soldi – spiega il papà di Alice –, ma sui grandi numeri sono già delle cifre».

Alice, che spera di fare questo come lavoro da grande, ha già le idee chiare su come utilizzare quegli eventuali soldi: «Probabilmente comprerei altri giocattoli per poi farci altri video!».

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