Alice in Wonderland
Che l’attesa per l’Alice di Tim Burton fosse spasmodica, è certo. Che le aspettative siano state soddisfatte, un po’ meno. Non è qui in discussione il talento visionario del genio californiano, né la sua capacità di costruire mondi – o sottomondi, come in questo caso – e di popolarli delle più strane creature. Da questo punto di vista, l’operazione è pienamente riuscita: il Cappellaio Matto (Johhny Depp) e la Regina Rossa (Helena Bonham Carter) rimarranno icone indelebili del fantasmagorico pantheon burtiano, così come il meraviglioso Paese delle meraviglie scaturito dalla sua inesauribile fantasia. Ma il mito di Alice rimane ancorato alle tranquillizzanti atmosfere disneyane (sarà un caso che il film è prodotto dalla Disney?). Poco o nulla finisce nella lente deformante a cui Burton ci aveva abituato, poco o nulla è riletto o reinterpretato, tutt’al più è messo in bella, bellissima copia. Un capolavoro per gli occhi, meno per il cuore.
Regia di Tim Burton; con Mia Wasikowska, Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Anne Hathaway, Alan Rickman, Michael Sheen.
Valutazione della Commissiona nazionale film: consigliabile, brillante (prev.)