Al via nell’Atlantico il progetto Hydea

Parte un innovativo progetto spagnolo finanziato dal programma europeo Interreg Atlantic Area 2021-2027, per sondare l’utilizzo di idrogeno verde e metanolo come fonti alternative di energia per navi e veicoli utilizzati nei porti dell'area atlantica (Francia, Irlanda, Portogallo, Spagna)
Un impianto per la produzione dell'idrogeno

«In momenti di crisi, creativi e ricercatori cercano proposte alternative per superare la crisi che colpisce tutti i settori economici e produttivi». Quest’affermazione del professore e ricercatore, esperto in tecnologie dell’informazione, Farid Mokhtar Noriega, dell’Università Camilo José Cela (Madrid), fa ricordare quel detto attribuito ad Albert Einstein: «In momenti di crisi solo l’immaginazione è più importante della conoscenza». Oppure quest’altro, anche suo: «La creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie».

Una tale creatività e immaginazione sembra ci sia dietro la corsa per trovare soluzioni energetiche, in questi confusi tempi di cambiamento climatico, in cui detrattori e difensori degli inquinanti combustibili fossili non riescono (o non vogliono) mettersi d’accordo su… chissà che cosa! La Cop28 a Dubai sembra che non ci abbia lasciato che conclusioni “diplomatiche”.

Intanto, fattori economici, politici e bellici ci costringono a mettere in moto la materia grigia per sopravvivere. Possibilmente conservando la qualità di vita di cui oggi godiamo. In questa linea di creatività è da includere il recente progetto Hydea, portato avanti dal centro tecnologico EnergyLab. Il centro si presenta con la mission di «migliorare la competitività del tessuto imprenditoriale attraverso lo sviluppo di progetti innovativi che migliorino le prestazioni energetiche e riducano l’impatto ambientale delle proprie attività». Al circuito di EnergyLab aderiscono importanti aziende del settore energetico in Spagna, oltre che alcune università e la pubblica amministrazione.

Il progetto Hydea sarà finanziato dal programma Interreg Atlantic Area 2021-2027, approvato formalmente dalla Commissione Europea nel settembre 2022, e consisterà nel fare test pilota per l’applicazione dell’idrogeno e del metanolo come fonti di energie alternative per le navi e i veicoli utilizzati nei porti dell’area atlantica (Francia, Irlanda, Portogallo, Spagna), per raggiungere l’integrazione fra le tecnologie marine e le energie rinnovabili nel settore marittimo. Cioè, fare un passo avanti nella ricerca per lo sviluppo e l’applicazione di alternative alle attuali fonti energetiche. Partecipano al progetto quattro porti (Autorità portuale di Vigo, Autorità Portuale di Siviglia, Société Portuaire Brest Bretagne, Administração dos Portos do Douro), un centro tecnologico (France Energies Marines), due università (Università di Porto, Università Nazionale d’Irlanda Galway) e tre aziende (Hive Hydrogen, Évolution Synergétique Automotive sl, Energy Observer Developments).

Nella corsa per trovare alternative ai combustibili fossili, uno dei settori che sta attirando l’attenzione dei creativi per il suo potenziale di trasformazione è appunto il settore marittimo. I porti sono punti di transito per persone, merci e diversi modi di trasporto. Sebbene i porti siano conosciuti come punti d’interconnessione all’interno della rete di trasporto marittimo, sono anche nodi multimodali, aree industriali e siti commerciali che possono svolgere un ruolo fondamentale nel processo di decarbonizzazione. Ecco perché Hydea ha fissato tre obiettivi: promuovere un ruolo chiaro per l’idrogeno nei piani energetici e strategici dei porti; aumentare la conoscenza sulle varie tecnologie di produzione dell’idrogeno da utilizzare nei porti; implementare dimostratori tecnologici che attirino l’interesse degli investitori verso modelli di business fattibili.

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