Al via le Paralimpiadi
Una copertura televisiva senza precedenti aiuterà a considerare questi atleti al pari degli altri.
Sono oltre 500, provenienti da 44 nazioni. Si sono allenati duramente per anni, con una professionalità identica ai colleghi “normodotati”. Ora sono pronti ad emozionarsi e ad emozionare con le loro imprese. Sono gli atleti che gareggeranno a Vancouver nella decima edizione delle Paralimpiadi invernali, in programma dal 12 al 21 marzo.
Dalle Olimpiadi alle Paralimpiadi il passo è breve. Spenti da poco i riflettori sui Giochi di Vancouver 2010, gli appassionati delle discipline invernali di tutto il mondo avranno ora una nuova occasione per ammirare le gesta di grandi atleti. Campioni ricchi di talento e di coraggio, di quel coraggio tipico solo di chi combatte giorno dopo giorno per superare i propri limiti.
Le gare
Il programma delle Paralimpiadi prevede in questa edizione l’assegnazione di 64 medaglie d’oro in cinque diverse discipline. Si gareggerà negli stessi impianti che poche settimane fa hanno ospitato i Giochi olimpici: hockey ghiaccio e curling si disputeranno a Vancouver nel modernissimo BC Place, mentre sci alpino, sci di fondo e biathlon saranno di casa a Whistler Mountain. I favori del pronostico vanno a russi ed ucraini, ovvero i rappresentanti delle due nazioni che dominarono il medagliere nell’edizione paralimpica di Torino 2006, anche se l’attenzione ed il sostegno di tutto il Paese organizzatore saranno rivolti in particolare a due ragazzi che avranno il compito di guidare le rispettive squadre negli sport più amati nel paese della foglia d’acero: Jim Armstrong nel curling e Ray Grassi nell’hockey.
Speranze italiane
35 gli italiani al via (più un atleta guida), che vedremo gareggiare in tutte e cinque le discipline. Ripartiamo dalle otto medaglie conquistate a Torino 2006, traguardo difficilmente ripetibile a Vancouver. Ma mai dire mai. Perché se nel curling e nell’hockey è già un successo esserci qualificati, negli altri sport non mancano gli azzurri in grado di ben figurare. Tra i più attesi vi sono certamente la giovane trentina Melania Corradini, priva di un braccio dalla nascita, che sarà impegnata nello sci alpino, ed il trentenne Gianmaria Dal Maistro, sciatore ipovedente di 30 anni, una vera istituzione dello sport paralimpico italiano (sei medaglie nelle tre precedenti edizioni dei giochi invernali). Sarà lui il nostro portabandiera in occasione della cerimonia di apertura in programma alle tre del mattino ora italiana di sabato 13 marzo. «Per anni ci siamo sentiti un poco soli – confessa Francesca Porcellato, esperta atleta in carrozzina, che a Vancouver gareggerà nel fondo tagliando così il traguardo dell’ottava Paralimpiade tra giochi estivi ed invernali – Negli ultimi 40 anni l’Italia ha vinto più di 500 medaglie paralimpiche, ma pochi l’hanno saputo perché la televisione era praticamente assente. Con l’attenzione che questa volta ci sarà su di noi, tanti connazionali potranno finalmente appassionarsi alle nostre storie ed alle nostre imprese».
Copertura televisiva integrale
Già, la vera novità di questi Giochi paralimpici è rappresentata da una copertura televisiva dell’evento che non ha precedenti. Almeno per il nostro paese. Gli abbonati a Sky Sport potranno seguire circa 150 ore di diretta, così da non perdere nemmeno un minuto di gara. Cinque canali dedicati di cui due in alta definizione, per un totale di oltre mille ore di programmazione, a cui vanno aggiunte 14 ore al giorno su Sky Uno (fruibili anche da chi non ha il pacchetto sport), alcune dirette su Eurosport, oltre a molteplici finestre informative nei notiziari di Sky TG24 e di Sky Sport24. Inoltre Sky monterà dei maxischermi a Roma (uno a Piazza Farnese e un altro nella Galleria Alberto Sordi) e a Milano (in Piazza Duomo), per permettere agli appassionati di sport di quelle città di assistere gratuitamente alle dirette delle gare più importanti. E se la piattaforma satellitare di Murdoch ha fatto le cose in grande, anche la Rai seguirà l’evento in maniera molto più significativa che in passato (vedremo praticamente tutte le gare su Rai Sport Più e su Rai Due). «Finalmente dalla televisione arriva un esempio concreto di “cultura sportiva”, che aiuterà ogni persona che si troverà ad assistere ad una gara paralimpica a non vedere più “il pezzo che manca” o “la gamba che non si muove”, quanto piuttosto ad apprezzare lo straordinario livello tecnico dei nostri atleti» ha affermato con gioia Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico Italiano.