Al via la Festa di Roma
La 14° edizione della Festa del cinema nella Capitale è partita alla grande ieri con il film scritto, diretto e interpretato da un Edward Norton in gran forma, come si è visto al red carpet e in sala davanti al solito pubblico in nero (gli uomini), in mise originali le donne, comunque tutti quelli “che contano”, fra cui Gianni Letta, onnipresente. Il film di Norton (troppo lungo), Motherless Brooklyn, è un noir atipico, più psicologico che altro, ambientato negli anni Cinquanta a New York. Lui, Lionel, è un detective con problemi mentali che indaga sulla morte del suo boss Franck (Bruce Willis). Si scontra con il perfido costruttore che ha il volto malefico di Alec Baldwin, ma in realtà è lo scontro con una certa politica, il malaffare e l’inganno. Una polemica con Trump? Facile domandarselo. Buon lavoro, professionale come gli americani sanno fare, certo non un capolavoro. Ma Antonio Monda, direttore artistico, ama l’America, che è la quasi protagonista dell’intera Festa sino al 27 ottobre. Basti solo pesare ad Irishman, l’ultimo lavoro di Scorsese, che verrà il 21 a presentarlo in anteprima qui a Roma , ma pure ad altri lavori come Honney Boy con Shia LaBoeuf nel ruolo di un attore che recupera il rapporto col padre grazie al cinema o a Judy con Renée Zellweger. E poi gli incontri ravvicinati con il pubblico – un tocco originale – di John Travolta, Viola Davis, Bill Murray, Ethan Coen, Fanny Ardant, Olivier Assayas, Bernard Tavernier. Occasioni ghiotte nella rassegna romana.
Naturalmente, non mancano altri lavori: da Konchalovsky con Il peccato, dedicato a Michelangelo, il documentario su Pavarotti e poi gli italiani Tornare di Cristina Comencini, che chiuderà la rassegna, e Il ladro di giorni di Guido Lombardi. Tanti titoli, un po’ in tutta la città, dal Maxxi al Macro a Palazzo Merulana. Uno spazio speciale ad Alice in città, la sezione parallela da sempre la maggior novità, che fra l’altro presenterà l’ultimo film dei Dardenne, L’età giovane.
Un qualche assaggio della Festa si era avuto nelle preaperture con due film interessanti: Gli anni amari di Andrea Adriatico, una biografia di Mario Mieli, tra i fondatori del movimento omosessuale, e John Turturro nell’ immaginifico Jess Rolls, in cui l’attore e regista diventa il folle Jesus Quintana.
Insomma, la Festa ama tutti i generi, dai documentari ai corti, ai film restaurati, alle mostre come quella sui Cecchi Gori, con una nutrita presenza di registe. Antonio Monda ci sa fare. Vedremo il risultato. Buona festa.