Al San Raffaele la protesta di professori e studenti

Blocco della didattica e dell'attività clinica all'università Vita-Salute contro la decisione del ministero di azzerare i contratti di specializzazione e le immatricolazioni per il prossimo anno a Medicina e Odontoiatria. Aperte le trattavie tra la Regione Lombardia e l'Agenzia per il lavoro sulla sorte dei lavoratori in esubero
San Raffaele a Milano

Giornata nera quella di lunedì 29 aprile al San Raffaele di Milano, dopo che si erano appena calmate le acque per le proteste della settimana scorsa, quando i lavoratori avevano occupato l’accettazione contro i 244 licenziamenti decisi dalla direzione dell’ospedale. Ora è stata la volta degli studenti, degli specializzandi e dei professori dell’università Vita-Salute, contro la decisione del ministero di azzerare i contratti di specializzazione e di mettere in stand by le immatricolazioni a Medicina e Odontoiatria per il prossimo anno.

Questa decisione metterebbe in pericolo importanti programmi di ricerca e collaborazioni con altre università, tra cui ci sarebbero due progetti quadro – con scambi di studenti, ricercatori e docenti – che unirebbero il San Raffaele all’università Cattolica di Lovanio e a quella di Pittsburgh. «La convenzione con l’ateneo americano era a buon punto ed era già stata siglata una bozza di accordo – spiega Claudio Bordignon, direttore della scuola di specializzazione in Ematologia –. Adesso però è tutto bloccato, come per le scuole di specialità: un patrimonio formativo importantissimo che è urgente salvaguardare».

Così per tutta la giornata è stata bloccata l’attività didattica e la clinica. Gli specializzandi di Vita-Salute, 400 per 26 scuole di specialità, nel primo pomeriggio si sono riuniti in assemblea con gli studenti di Medicina, astenendosi dalla pratica clinica – gli specializzandi sono medici neolaureati, già abilitati, che fanno training in reparto, assistendo i pazienti con la supervisione dei medici responsabili – e dalle lezioni. A loro si sono uniti i docenti, che hanno bloccato la didattica, in polemica con la presidente del cda Raffaella Voltolini e la guida dell’associazione Monte Tabor, Gianna Zoppei. Due garanti che, dopo la morte di don Verzè – e il collasso dell’ospedale, rilevato dal Gruppo San Donato nel gennaio 2012 – hanno preso in mano le redini dell’ateneo, blindandone il consiglio d’amministrazione ed escludendo la nuova proprietà del San Raffaele.

Il presidente del Gruppo San Donato, Giuseppe Rotelli, aveva annunciato di non voler più rinnovare la convenzione con Vita-Salute che scadrà a febbraio 2014. Da qui le proteste e l’appello dei docenti al governo e ai vertici della Regione per sollecitare il commissariamento dell’università e l’azzeramento del cda. In un documento diffuso dall’Università si legge: «Il corpo accademico chiede a tutte le autorità nazionali e regionali di essere visto come il vero custode dei valori e dell'autonomia dell'ateneo, auspicando di poter programmare con le altre entità coinvolte il suo futuro sviluppo».

Riguardo ai 244 esuberi annunciati, la Regione Lombardia ha riaperto le trattative, convocando un incontro all’Agenzia regionale per il lavoro; l’iter al momento è incerto poiché le posizioni dell’azienda e quelle dei lavoratori sono parecchio discordanti.

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