Al freddo nella notte

In coda con i senza fissa dimora aspettando un thè caldo. Il bene diffuso che non fa notizia
lanterna genova

È sabato sera, siamo in auto in piazza Acquaverde, zona stazione Principe, cuore del centro storico di Genova. Notiamo un assembramento di persone varie, un po’ di tutti i paesi, dal Nordafrica ai Balcani, compresi alcuni italiani. Ci avviciniamo e cerchiamo di capire. Aspettano, fa un freddo cane, freddo secco che ti spacca la testa e tutte le ossa. Aspettano.

Sanno che arriveranno i volontari della parrocchia San Nicola di Sestri Ponente e la Croce Rossa. E con loro arriverà un pasto, composto di un primo caldo, frutta, thè e anche cioccolata calda. È uno dei tanti “soccorsi” offerti ai senza tetto in tanti angoli della città in questi giorni.

Sant’Egidio è una comunità forte qui a Genova. Il loro lavoro, nei mesi passati, è stato quello di monitorare il territorio. Sui clochard sanno tutto e hanno ben presente dove e quando devono intervenire. Sanno che ancora 250 persone dormono per strada, 150 hanno trovato rifugio in baracche o ruderi, 250 rom rumeni vivono in oltre 20 luoghi che vanno dall’auto abbandonata al gruppo di baracche, e 310 persone sono ospitate nei diversi centri di accoglienza.

È la fotografia della povertà a Genova secondo la comunità di Sant’Egidio. E loro, per questi si attivano: hanno distribuito in questo periodo oltre 17.500 pacchi alimentari e vestiario, stanno seguendo 2.600 persone, il 10 per cento delle quali sono cittadini italiani. Di questi, un migliaio sono senza fissa dimora, solo a Genova. Con Giovanni Scala, responsabile servizio senza fissa dimora della Comunità facciamo scorrere i dati dell'ultimo anno: in particolare ci fa notare la crescita di richieste da parte di cittadini italiani e, soprattutto, di donne.

Ma la solidarietà straordinaria di questo periodo dice anche altri dati, sempre a Genova: quindici mense per un totale di quasi 600 posti a sedere, 13 centri dove dormire, 310 posti letto, 6 presidi pubblici o privati che erogano servizi doccia, 14 ambulatori privati, 22 centri di ascolto parrocchiali o vicariali, 50 centri gestiti da sindacati e associazioni, una novantina di parrocchie che distribuiscono vestiti e alimenti, 6 scuole di italiano per stranieri.

Ora è aumentato ancora il freddo. Il termometro interno dell’auto segna meno sette. Anche alla Maddalena, il quartiere del centro storico centro di ogni tipo di malavita, c’è ormai silenzio. L’ultimo tg regionale lo sentiamo in un bar. All’aeroporto sono stati cancellati due voli in partenza, piccole imbarcazioni sono affondate ed un catamarano è stato distrutto nel porto di Sestri Levante a causa del vento da nord che ha sfiorato i 100 chilometri orari. Le forti raffiche spazzano la regione e provocano problemi ai tetti delle case.

Il gelo ha distrutto soprattutto le colture della zona di Albenga. Anche la fontana sotto Porta dei Vacca all’inizio di Via del Campo è un blocco unico di ghiaccio. È passata la mezzanotte, si aspettano i fiocchi, ma non se ne vedono. Nel silenzio più assurdo, l’ultimo sguardo è alla Lanterna e alle luci che resistono ai Magazzini del Cotone.

 

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