Al bar Senza Nome si parla la Lingua dei segni

Al “Senza Nome” di Bologna, il primo locale gestito da ragazzi sordomuti, si ordina al bancone usando la lis, scrivendo quello che si vuole su post-it o prendendo i bigliettini attaccati sulla bacheca
Al bar Senza Nome

Nel pieno centro storico di Bologna (in via Belvedere 11/B), appena dietro il famoso Mercato delle Erbe, si trova il Senza Nome, il primo bar in Italia gestito completamente da ragazzi sordomuti. L’idea nasce nel 2012 quando Alfonso Marrazzo e Sara Lunghi, i due gestori del bar entrambe non udenti, hanno deciso di aprire un luogo di incontro tra sordi e udenti, per poter dare un lavoro ad alcuni ragazzi sordomuti, ma soprattutto per avvicinare due realtà troppo spesso lontane.  

 

Qui le ordinazioni vengono fatte attraverso post-it o gesti, e infatti chi entra per la prima volta viene accolto da una frase: «Se al bancone vuoi ordinare, usa la Lingua dei Segni, i bigliettini in bacheca, scrivi sui foglietti, gesticola, trova tu una soluzione». In questo spazio così speciale, non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a diventare sordi per qualche ora e trovare una diversa forma di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.

 

Per aiutare chi non conosce la Lis, i ragazzi si sono inventati molte soluzioni: sulle pareti, ad esempio, è attaccato un cartellone, si tratta del menù tradotto nella Lis. Chi vuole può imparare e ordinare proprio utilizzando il linguaggio dei segni e per chi è in difficoltà, sono i ragazzi al bancone che cercano di insegnare qual è il gesto giusto da fare per ordinare quel piatto o quella bevanda in particolare. Per chi invece non riesce ad utilizzare la Lis, i gestori hanno pensato a “L’angolo del cocciuto”, una bacheca con attaccati dei foglietti con tutti gli ingredienti presenti nel locale, così i clienti possono scegliere quello che vogliono, staccare i bigliettini e mostrarli al cameriere.

 

Ma il Senza Nome vuole essere anche un angolo di cultura e infatti il locale ospita, oltre a una sala lettura, molti eventi come mostre, concerti, spettacoli, presentazioni di libri e corsi di sensibilizzazione alla Lis, i protagonisti sono sia ragazzi sordi che no. L’obiettivo era quello di far interagire due mondi diversi ma anche dimostrare la forza di ogni tipo di comunicazione, ad oggi, sono passati 4 anni dall’apertura del Senza Nome e il bar è uno tra i luoghi più frequentati dalla movida bolognese.

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