Agricoltura biologica all’africana

I cambiamenti climatici e la sicurezza alimentare stanno spingendo gli agricoltori, soprattutto i giovani, a cambiare le tecniche di produzione nei campi.

Dal 2 al 13 marzo, una delegazione composta da giovani studenti tedeschi e camerunesi ha fatto un campo di lavoro nella città di Dschang, in Camerun, per portando avanti un progetto rivoluzionario per il Paese, al fine di favorire le popolazioni della regione, la regione di Siteu in particolare. Durante il loro soggiorno, i giovani tedeschi dell’Università Tü di Berlino e i loro colleghi cameruesi hanno sviluppato un sistema innovativo per le colture camerunesi: hanno infatti attrezzato una piantagione con il sistema di irrigazione a goccia e hanno reso possibile l’uso di prodotti biologici locali per combattere l’erosione delle terre. Una tecnica essenziale nella lotta ai cambiamenti climatici e alla sicurezza alimentare.

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Mentre in Occidente la tendenza è verso l’agricoltura biologica, in Camerun da alcuni anni le popolazioni locali usano pesticidi e fertilizzanti chimici. La coltivazione “a scaglie e incendi”, per quanto devastante, sta diventando la norma per molti coltivatori. I giovani tedeschi e camerunesi hanno dimostrato che le piante possono essere irrigate in modo responsabile anche qui. Vale a dire, possiamo calcolare il flusso d’acqua assegnato alle piante per evitare di sprecare risorse ma anche per impedire alle piante di crescere rapidamente o addirittura di morire. Le piante vengono irrigate utilizzando un sistema di approvvigionamento idrico da una torre d’acqua che è stata precedentemente costruita.

Le aree coltivabili subiscono inoltre fenomeni di erosione anno dopo anno. In un’area come quella di Dschang, in effetti, le colture vengono effettuate su pendii ripidi. Secondo l’agronomo Herman Ekwalla, l’azione contro questo fenomeno consiste nel deposito di pacciamature su tutte le piante che mirano a «nutrire il suolo e solidificarlo. L’azione dell’acqua su base giornaliera o annuale gioca un ruolo che può essere devastante nella crescita delle piante. Mentre nel corso degli anni, i prodotti naturali e vitali per le piante in crescita vengono portati via proprio dall’acqua», spiega.

I giovani studenti fanno parte del progetto di sviluppo Greening Africa Together, il cui obiettivo è contribuire allo sviluppo sostenibile delle comunità locali, combattere insieme contro i cambiamenti climatici, facilitare l’integrazione professionale, sviluppare un lavoro di squadra oltre il confine nazionale, culturale e religioso. Gli ingegneri tedeschi specializzati in energie rinnovabili e gli studenti camerunesi (tra cui un agronomo, un fisico, uno zoologo e un sociologo) hanno nonostante la barriera linguistica formato un team unito e responsabile. Il lavoro svolto dal gruppo è un test su vasta scala. I risultati previsti saranno disponibili solo a lungo termine. Mentre la maggior parte dei coltivatori locali è ancora sospettosa quando si tratta di usare tecniche e prodotti provenienti da altre parti del mondo.

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