Aggiungi un posto a tavola a Roma
Avete mai visto una tavola lunga 270 metri imbandita per 1000 persone? In un sabato assolato, via della Conciliazione si è illuminata di sorrisi per l’insolita iniziativa organizzata dalla FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario) insieme al Municipio I Centro Storico e promossa dalla FERPI (Federazione Italiana Relazioni Pubbliche), INTERSOS e MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani). Giulia Pigliucci, responsabile comunicazione FOCSIV e anima del progetto, ha parlato di come questa idea sia nata per dare seguito a quanto realizzato a giugno a Milano con la Tavolata multiculturale a Parco Sempione, e soprattutto di come la storia stessa della città eterna l’abbia ispirata: «Da 2700 anni Roma condivide, integra, include, mescola culture, tradizioni, lingue, cibi e storie, nessuno escluso». Così da via Traspontina in su abbiamo visto 200 volontari (delle tante associazioni nazionali e locali che hanno aderito all’evento) servire un pasto gratuito composto di pasta, pane, acqua e frutta.
Per Gianfranco Cattai, presidente Focsiv, «condivisione, convivenza, cittadinanza sono le parole per riaffermare i valori che sono alle radici del nostro operare a fianco ai vulnerabili e ai più poveri nelle tante periferie delle nostre città e del mondo, nella piena consapevolezza che un altro mondo più giusto, equo, più umano è possibile. La tavolata nasce dal bisogno di ritornare a ritrovarsi insieme intorno ad un tavolo per parlarci e per conoscerci l’uno l’altro. Un messaggio recepito da 70 associazioni e ONG locali, nazionali e internazionali che si sono messe a disposizione e hanno compreso il senso profondo della Tavolata: superare l’io e il tu, e il tempo del però. In un’unica prospettiva quella di una sola Umanità nella stessa Casa comune».
Sabrina Alfonsi, presidente del Municipio Roma I Centro, ha invece sottolineato che «oggi, di fronte al dramma epocale delle migrazioni, con questa iniziativa vogliamo riaffermare con forza l’idea che Roma debba mantenere il suo carattere di città aperta all’accoglienza, che non ha paura delle differenze di cultura o di religione ma le considera una ricchezza, uno dei valori su cui vuole costruire il suo futuro. In un momento storico così difficile, in cui molti soffiano sul fuoco della paura, alimentando l’intolleranza e il razzismo, abbiamo deciso di dare un segnale forte per far capire da che parte stiamo. Dalla parte del dialogo e della solidarietà con chi ha di meno, di chi cerca lontano dalla sua patria una possibilità di vita migliore. E abbiamo deciso di farlo con un gesto altamente simbolico, come quello di condividere il cibo».
E così cittadini, pellegrini, poveri, richiedenti asilo da Sprar e Centri Astalli hanno condiviso un pranzo frugale, offerto dalle organizzazioni, condividendo un pensiero comune: c’è una sola umanità che ha bisogno di spezzare il pane insieme.
La Tavolata Romana Senza Muri è espressione della cittadinanza attiva, volta a sensibilizzare e ribadire come la città eterna e il resto d’Italia abbia da sempre avuto la capacità di accogliere ed integrare, non senza talvolta difficoltà. Roma è da sempre una città aperta e accogliente, questa la sua vocazione, che ci consegna la storia sin dalle sue origini, le ha consentito di superare lo scorrere del tempo e di essere città dell’antichità ancora importante. La Tavolata sottolinea la vocazione di Roma di non chiusura verso l’altro, verso chi arriva dalle regioni limitrofe o da luoghi lontani e lo ribadisce con un gesto che da sempre è il segno della condivisione e dell’amicizia: mangiare insieme. Tutto ciò da un luogo speciale della nostra città, dove laicità e spiritualità si stringono simbolicamente la mano e abbracciano il mondo: via della Conciliazione.