Adozioni internazionali. Ora siamo a casa
Sono partite con il volo per il Vietnam organizzato dalle ambasciate europee in raccordo con l’autorità Centrale, dopo mesi di attesa e sospensione a causa della pandemia, pronte a fare prima 4 e poi 2 settimane di quarantena in hotel, dovendo lasciare a casa, in Italia, i figli più grandi, senza sapere quanto a lungo sarebbero state via e come sarebbe stato l’incontro con i loro figli in condizioni così difficili.
«Come AFN c’è stato tanto lavoro per accompagnare e consentire a queste famiglie di partire. Abbiamo sperimentato il gruppo, la squadra e abbiamo portato le nostre 5 famiglie su quell’aereo – afferma Marzia Rigliani, direttrice generale di Azione Famiglie Nuove. – È stata un’operazione che ridà speranza a chi come noi nei Paesi di origine ci vuole stare anche quando le cose non sempre vanno in modo spedito. L’adozione internazionale è una delle più alte forme di cooperazione tra Stati nell’intento comune di garantire una famiglia a tutti i bambini, anche quelli che per diversi motivi non hanno più quella biologica. Oggi, inutile negarlo – continua Rigliani –, è sempre più difficile poter operare e nonostante gli sforzi, troppi accordi sono ancora fermi, tante situazioni da risolvere, tanta farraginosità. Confidiamo che i progetti di sussidiarietà e prevenzione dell’abbandono promossi dalla CAI possano rappresentare un’occasione per rafforzare il sistema Italia e supportare le organizzazioni italiane che operano con interventi a 360° a favore dell’infanzia e permettere di concretizzare azioni per sostenere bambini, famiglie e comunità, per approfondire relazioni istituzionali ma anche relazioni umane basate su fiducia e reciprocità in vista di un futuro in cui il trend dei minori abbandonati scenda e si arresti una volta per tutte».
La pandemia ha aggravato una situazione già difficile per l’adozione internazionale. Ha rallentato gli abbinamenti, gli arrivi e le partenze delle famiglie, ridotto l’operatività dei Tribunali dei Minori. Nel 2020, in Italia, si sono concluse 526 adozioni internazionali, a fronte di 969 nel 2019 (dati Cai). Nel primo semestre 2021, il trend è leggermente in miglioramento ma ci sono ancora circa 2600 coppie in attesa.
«Vogliamo vedere in queste nuove adozioni un tempo di speranza per l’adozione, l’adozione internazionale e per il periodo che stiamo vivendo. I bambini si sono affidati subito ai loro genitori, manifestando anche tutto l’entusiasmo del poter partire con loro – afferma Ljuba Bardi della sede AFN Vimercate (MB) –. Questi genitori sembra che neanche sentano la difficoltà della lingua, delle abitudini diverse. C’è un’alchimia stabilitasi subito che ha come ricucito lo strappo dell’attesa con tutte le preoccupazioni che questa aveva portato per le famiglie e per noi operatori. Adesso vedere qualche foto in aeroporto di loro appena sbarcati che abbracciano i fratelli maggiori, che hanno incontrato qui carichi di emozione ma anche con una naturalezza inattesa, è una cosa commoventissima».
«L’attesa per partire è stata lunga e sofferta, ma sempre con la convinzione di voler arrivare fino alla fine per completare la nostra famiglia!!! – Commenta una famiglia – Quando siamo tornati, Francesca, la sorella maggiore, e Minh Vu si sono subito abbracciati come se attendessero il loro incontro da sempre. “L’ Amore vince tutto”. È la frase che ci portiamo nel cuore».
L’angoscia più profonda si scioglie in questo tenero abbraccio tra fratelli, che si stringono come se si fossero sempre conosciuti, amati e semplicemente ritrovati. In questo abbraccio è contenuta tutta la sospensione e la gioia profonda vissuta da questi bambini e genitori.
«È stata molto dura lasciare i fratelli maggiori a casa: lasciavamo un pezzo di cuore – dice un’altra delle coppie –. Al rientro, vederli che ci aspettavano all’aeroporto, emozionati di ritrovarsi con i propri genitori e di conoscere i fratelli, è stata per noi un’emozione doppia. Ora siamo a casa, e l’impressione è come se nostro figlio fosse sempre stato con noi».