Addio Günther
C’è chi già lo sta mettendo nella stessa linea di Goethe: Günther Grass, morto all’età di 87 anni, è stato senz’altro uno dei più importanti scrittori tedeschi, ben oltre la cultura contemporanea. Era una voce decisamente politica, ammonitrice e contestatrice, l’incarnazione dello scrittore che si “immischia” nel discorso pubblico.
Nel 1959, un giovane e arrabbiato Günther Grass, contestatore della letteratura pensosa e quasi intimista del dopoguerra, arriva alla notorietà con il romanzo Tamburo di latta.
Negli anni 1965, 1969 e 1972 partecipa alla campagna elettorale della Spd (Partito socialdemocratico) sostenendo fortemente la candidatura di Willi Brandt. Nel 1992 esce dalla stessa Spd per protestare contro la politica di questo partito verso i profughi.
Nel 1999 il premio Nobel sancisce l’importanza della sua produzione. Anche se, oppure forse proprio perché nella sua gioventù aveva fatto l’esperienza della Hitlerjugend, cioè la gioventù nazista, la sua opera letteraria è contrassegnata dallo sforzo continuo di contrastare la tendenza alla rimozione della storia nazista della Germania.
Facile alla polemica, specialmente verso i potenti, con lui scompare uno scrittore che aveva il coraggio di far politica con la penna, nel senso più vasto e più nobile della parola.