Ad Omegna (Piemonte) la prima Colonna d’Amore
«La Colonna d’Amore è un’opera scultorea protesa verso l’Alto, verso l’Altro. È un’opera policromatica, così come dovrebbe essere la vita, una vita ricca di colori, di speranza, una vita in un continuo divenire che si trasforma per renderla straordinaria nella sua quotidianità nel donarsi all’Altro. È la vittoria della Vita sulla morte. È il trionfo della luce sull’oscurità. È la vittoria dell’essere sull’apparire». Così la definisce Raffaele Ariante, artista nato a Pozzuoli, ma residente ad Assisi da oltre un ventennio. La città di San Francesco certamente dona ispirazione all’amore nelle chiavi di lettura più diverse e molteplici, e nella visione di Ariante vive l’amore per il Creato di Francesco, una visione colorata e allegra.
Grazie all’associazione “Fra il cuore e la mente”, nella persona del suo presidente Gianni Alberganti, Ariante ha concretizzato il suo progetto. Insieme ai soci dell’associazione e di intesa con il Comune di Omegna, l’artista ha dato vita, nella Sala Santa Marta, ad un laboratorio aperto a tutti al fine di colorare una “bomba” per dare vita alla “Colonna d’Amore”. Sono state colorate 365 sfere di terracotta dal diametro di 12 cm, tante quanto sono i giorni dell’anno, che poi sono state collocate sulla colonna, in acciaio Corten, alta 3,65 metri e con una base di 80 cm. Per ogni Colonna d’Amore ci sarà una madrina, e per questa prima scultura è stata nominata la dottoressa Marie-Hélène Wooning.
Le sfere policromatiche, realizzate dagli studenti delle scuole di Omegna e dalla società civile, sono state collocate negli appositi fori creati con il taglio laser sulla lamiera. Al progetto hanno preso parte anche gli studenti di Grottaferrata del Liceo Artistico San Giuseppe e la dirigente, la dottoressa Elettra Casali, ha voluto essere presente alla posa della Colonna. Casali ha ringraziato il Comune di Omegna e l’associazione per la possibilità che è stata data ai suoi studenti di collaborare al progetto, e ha consegnato ad Ariante due bombe colorate dal sindaco di Monte Porzio Catone, Massimo Pulcini, e dalla vice sindaco, Caterina Morani.
La Colonna d’Amore porta la molteplicità di tante mani e di umori diversi, e quindi una composizione di colori che, messi insieme, evidenzieranno che la policromia è l’amore alla vita. Interpellato sulla volontà di dare vita a questa opera d’arte, Raffaele Ariante afferma: «Credo che l’arte sia indispensabile. L’Arte è qualche cosa che ci conforta, ci rassicura ed è una necessità, un’interpretazione della vita che abbandonata a sé stessa ci apparirebbe priva di senso, priva di significato, mostruosa. L’Arte credo sia proprio il tentativo più riuscito di inculcare nell’uomo l’indispensabilità di avere un sentimento religioso, che l’Arte, qualunque Arte esprime».
Una parola su questa iniziativa d’Amore ce l’ha anche Nicola Magliulo, docente di Filosofia e Storia: «L’anima ha bisogno, rinasce dalle forme, dalla contemplazione e creazione di forme artistiche. E l’arte è rinuncia al possesso, è “attesa del regno dei cieli”, scriveva Andrea Emo. L’itinerario artistico di Raffaele Ariante sembra voler corrispondere a questo pensiero, radicato come è in terra francescana. Lo scopo dell’arte è liberarci dalla tirannia dello scopo e dal tempo; il fare artistico è trasfigurazione, rigenerazione, o abolizione di questo passare muto, distruttivo e vuoto. E Ariante è come volesse con le sue opere colorare il tempo, liberarlo dal grigio, “usarlo” solo e sempre come chance, occasione d’amore. Fare della vita il luogo della gioia».
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