Ad Artinomìe, Potenza e i suoi artisti

È partita lo scorso dicembre la mostra su Potenza e i suoi artisti, che sarà allestita fino al 10 marzo 2013. Il progetto è stato promosso per la valorizzazione del territorio. Ne parliamo con Anna R. G. Rivelli del coordinamento tecnico scientifico
Potenza e i suoi artisti nell'esposizione permanente Artinomìe

Il titolo già allude agli intenti di questa raccolta: Artinomìe che si avvicina ad antinomie. Di cosa si tratta e perché la scelta di questo nome?
«Artinomìe è stata pensata e realizzata come una ricognizione di un patrimonio che appartiene alla città, ma che spesso è poco visibile o lo è solo a sprazzi discontinui. Una sorta di censimento (anche se il termine non ci piace molto) degli artisti di Potenza e della sua area metropolitana, che hanno operato e/o continuano ad operare sul territorio ed oltre. Naturalmente se si tiene presente che è stato preso in esame un intero secolo (il più anziano degli artisti in esposizione è nato nel 1899, i più giovani nel 1985), non si può pensare di trovare una omogeneità di stili e di linguaggi. Il titolo Artinomìe allude, perciò, proprio a questa varietà solo apparentemente contrastante. Il termine infatti è ricalcato sulla parola antinomia, che è un paradosso in cui coesistono due affermazioni contraddittorie, entrambe giustificabili»

Com’è il panorama artistico lucano oggi? Punti di forza e di debolezza
«In Basilicata esiste una grande, e per alcuni aspetti insospettata, vivacità artistica. Con Artinomìe però si è preso in esame solo un territorio circoscritto alla città di Potenza e al suo hinterland più immediato. Il punto di forza principale è che si tratta di un’espressione artistica che mantiene la propria identità, senza scadere nel provincialismo. I nostri artisti hanno studiato in Accademie prestigiose e in importanti scuole internazionali, per cui è una dimensione ricca di contaminazioni nazionali ed europee. Il punto di maggior debolezza riguarda invece la penuria di strutture espositive adeguate e la quasi totale assenza di un mercato dell’arte. Probabilmente risentiamo di una certa marginalità del nostro territorio, che pur non avendo impedito la crescita personale degli artisti, ne ha in parte minato la visibilità».

Eppure non sono mancate polemiche…
«In realtà qualcuno ha finto di non capire la natura dell’intera operazione volta a censire le realtà più interessanti. Ergo chi è ancora alle prime armi, è stato momentaneamente escluso, solo perché necessità di una crescita tale per cui possa essere riconsiderato a pieno titolo. A questa polemica ha indirettamente risposto il prof Carlo Pedretti, (uno dei massimi esperti di Leonardo da Vinci) che giunto in Basilicata per studiare il presunto ritratto del famoso inventore, ha salutato con elogi la mostra come riuscito connubio di arte moderna e contemporanea. Si è anche detto che il comitato scientifico è troppo ristretto, ma questa è la risultante di quanti hanno rinunciato in vista di un lavoro volontario. Senza contare chi ha minacciato di sollevare polveroni sulla stampa se non fosse stato ammesso immediatamente».

Quali sono gli esiti ipotizzati per questo progetto globale? Aprirà la strada ad altre iniziative?
«Il progetto prevede anche l’allestimento di un museo virtuale sulle pagine istituzionali del sito web del comune di Potenza. Ogni artista avrà una propria scheda con immagini, note biografiche e critiche, accompagnate da link a siti personali, blog. Sia il museo virtuale che l’esposizione permanente saranno aggiornati con scadenza biennale. Il nostro Sindaco si è attivato per rendere la suddetta esposizione una vera istituzione museale. A breve una giornata di studi per rivedere anche l’allestimento espositivo. In buona sostanza il tutto mira a collocarci in un panorama tanto variegato non più soltanto come importatori, ma anche come esportatori di simboli artistici».

"Artinomìe, Potenza e i suoi artisti", Galleria civica di Palazzo Loffredo, largo Pignatari – Potenza, fino al 10 marzo 2013.

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