Acque reflue sicure per irrigare i campi

La Commissione europea ha proposto nuove norme che intendono incoraggiare e facilitare il riutilizzo delle risorse idriche nell’Unione europea
coltivatori

L’estate 2018, nonostante alcune improvvise e violente piogge, sembra essere estremamente torrida. A soffrire, oltre che i cittadini, sono gli animali e le piante. Alcune settimane fa, tra la disattenzione dell’opinione pubblica e dei media, la Commissione europea ha proposto importanti norme per sostenere e facilitare il riutilizzo delle acque per l’irrigazione agricola nell’Unione europea (UE). Le nuove norme contribuiranno ad aiutare gli agricoltori a fare il miglior uso possibile delle acque reflue non potabili, per alleviare la scarsità idrica e contemporaneamente proteggere l’ambiente e i consumatori.

Il regolamento sul riutilizzo delle acque per l’irrigazione agricola intende far fronte alla scarsità di risorse idriche nell’UE, in considerazione anche dei cambiamenti climatici, garantendo che le acque reflue trattate destinate all’irrigazione agricola siano sicure, proteggendo così i cittadini e l’ambiente. La proposta fa parte del programma di lavoro 2018 della Commissione europea, dà seguito al piano d’azione sull’economia circolare e completa l’attuale quadro giuridico dell’UE in materia di acque e prodotti alimentari.

Secondo le stime della Commissione europea, il riutilizzo delle acque nell’UE è ancora molto al di sotto delle sue potenzialità, con la conseguenza che l’impatto ambientale e l’energia necessaria per l’estrazione e il trasporto di acqua dolce rappresentano un costo che potrebbe essere ridotto. Inoltre, un terzo del territorio dell’UE soffre di stress idrico durante tutto l’anno e le carenze d’acqua continuano a costituire un’importante fonte di preoccupazione per molti Stati membri dell’Unione. Anche il manifestarsi di condizioni metereologiche sempre più imprevedibili, che includono notevoli episodi di siccità, avranno con tutta probabilità conseguenze negative sia sulla quantità sia sulla qualità delle risorse di acqua dolce. Le nuove norme vogliono garantire un uso migliore delle acque trattate provenienti da impianti di trattamento delle acque reflue urbane, fornendo un’alternativa affidabile per l’approvvigionamento idrico.

Il regolamento della Commissione europea prevede una serie di requisiti minimi per il riutilizzo delle acque reflue provenienti da impianti di trattamento delle acque reflue urbane, riguardo sia agli elementi microbiologici (come i livelli dei pericolosi batteri Escherichia coli) sia requisiti di monitoraggio incentrati sulla frequenza dei controlli. I requisiti minimi fissati dalla Commissione europea dovrebbero garantire che l’acqua depurata prodotta in conformità delle nuove norme sia sicura per l’irrigazione.

La proposta della Commissione europea affronta anche la questione della gestione del rischio, per fare in modo che gli eventuali pericoli supplementari siano affrontati rendendo le acque sicure per il riutilizzo. Infine, le nuove norme insistono su una maggiore trasparenza, cosicché i cittadini possano accedere a informazioni online sulle pratiche di riutilizzo delle acque nei vari Stati membri dell’UE.

Karmenu Vella, commissario europeo per l’ambiente, gli affari marittimi e la pesca ritiene che questa si una proposta importante ed utile per tutti gli europei, poiché «gli agricoltori avranno accesso a un approvvigionamento sostenibile di acqua per l’irrigazione, i consumatori potranno contare su prodotti alimentari sicuri, e le imprese sfrutteranno nuove opportunità». Inoltre, «la vittoria più importante andrà a vantaggio dell’ambiente perché la proposta contribuisce a una migliore gestione della nostra risorsa più preziosa: l’acqua».

 

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons