Acqua diritto umano, nuova direttiva del Parlamento europeo
La mano si allunga verso una goccia, sopra la scritta: l’acqua è un diritto umano. In questa grafica c’è tutto il senso della battaglia del comitato right 2 water, promotore di una raccolta firme europea a cui hanno aderito quasi due milioni di persone, per inserire il diritto fondamentale all’acqua potabile nella legislazione comunitaria.
Il 15 dicembre scorso è stato raggiunto un grande traguardo dal parlamento europeo che ha approvato definitivamente la direttiva che garantirà un migliore accesso all’acqua di rubinetto e di alta qualità in tutta l’unione europea.
La norma obbliga gli Stati membri ad assicurare la fornitura gratuita di acqua innanzitutto negli edifici pubblici e a spronare ristoranti, servizi di catering e mense a distribuire ai clienti acqua gratis o a basso costo.
Essa contiene disposizioni per controllare non solo l’acqua di rubinetto, ma anche le fonti di acqua potabile e i sistemi di distribuzione, con l’intento di ridurre al minimo i rischi dovuti alle conseguenze nocive dell’inquinamento sulla salute umana e sulle nostre risorse idriche.
Ciò ne consegue che c’è bisogno quindi di migliorarne la qualità e porre limiti severi per alcuni inquinanti. La direttiva infatti affronta il problema degli inquinanti emergenti, come la microplastica, gli interferenti endocrini e i nuovi tipi di sostanze chimiche.
Queste norme qualitative per l’acqua potabile sono le più elevate al mondo, in linea con l’obiettivo – annunciato nel Green Deal europeo – di azzerare l’inquinamento per un ambiente privo di sostanze tossiche. Nel 2022 infatti verrà pubblicato dalla Commissione Europea l’elenco con le sostanze autorizzate ad entrare in contatto con l’acqua potabile.
«L’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari è un diritto umano fondamentale – afferma Virginijus Sinkevičius, commissario europeo responsabile per l’ambiente, gli oceani e la pesca -. L’attuale crisi sanitaria ci ha resi ancora più consapevoli della sua vitale importanza. L’approvazione della direttiva da parte del Parlamento invia un forte messaggio di impegno per un’acqua di rubinetto più sicura per tutti gli europei».
Questa direttiva prevede inoltre che tutti i Paesi dell’Unione adottino misure per migliorare l’accesso all’acqua per i soggetti vulnerabili o emarginati come rifugiati, nomadi e senza tetto. Il provvedimento ha anche un altro scopo: quello cioè di ridurre l’utilizzo delle bottiglie di plastica e avere un risparmio annuale di circa 600 milioni di euro per le famiglie.
Non appena sarà firmato congiuntamente dal presidente del Parlamento europeo e dal presidente del Consiglio dell’Unione europea, l’atto sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. A partire dalla data della sua entrata in vigore, gli Stati membri dispongono di due anni per conformarsi alla direttiva riveduta sull’acqua potabile.