Acqua contaminata a Vibo Valentia
Dopo una serie di ordinanze firmate dal sindaco Nicola D’Agostino, l’acqua non può essere utilizzata per fini alimentari ed umani. Lo sconcerto e la preoccupazione dei residenti
Sono indignati, preoccupati, esasperati. Sono gli abitanti di Vibo Valentia, in Calabria, e di alcuni comuni limitrofi, che ormai dal mese di agosto del 2010, a settimane alterne, sono costretti ad acquistare acqua minerale per bere, cucinare, lavarsi. Sì, anche lavarsi, perché come recita una delle ultime ordinanze del sindaco Nicola D’Agostino, datata 4 gennaio 2011, «l’acqua dei rubinetti non può essere utilizzata per fini alimentari ed umani, fino a quando le analisi microbiologiche non assicureranno che è nuovamente potabile».
Al momento, infatti, a seconda dei giorni, è marrone e puzzolente o chiara, ma con quantità eccessive di ipoclorito di sodio, una sostanza con cui si prepara la candeggina, quindi disinfettante, sì, ma anche irritante, caustica e assolutamente non ingeribile.
Ma come si vive in queste condizioni? Prova a spiegarcelo una residente, la signora Rosa, che si fa portavoce delle istanze della comunità. «Vivere a Vibo Valentia, in questi mesi – racconta preoccupata – non è semplice. Ogni giorno, bisogna procurarsi bottiglie d’acqua anche per lavarsi, scaldarla, spendere tanti soldi. Siamo davvero stanchi di questa situazione: viene a mancare la fiducia nelle Istituzioni, in quelle persone preposte proprio al controllo della salubrità pubblica». Anche perché, alla popolazione, non sono state date spiegazioni, il che non ha fatto altro che far salire la preoccupazione alle stelle.
«Questa situazione – continua la nostra intervistata – si protrae da mesi e anche se in alcuni periodi l’acqua è stata dichiarata potabile, secondo me l’emergenza non è mai stata risolta poiché dai rubinetti non sempre è uscita acqua cristallina, ma giallina e non proprio inodore. Teoricamente, potrebbe essere pericoloso anche toccarla. In estate, la situazione era anche peggiore: dai rubinetti usciva un fetore nauseante, sembrava liquido di fogna misto a cloro e ancora
non si riesce a capire cosa stia succedendo». Qualcuno ribadisce la necessità di rifare la rete idrica, perché obsoleta. Qualcun altro ipotizza sabotaggi, non manca poi chi denuncia un’incuria nella manutenzione degli impianti e, infine, c’è chi afferma che l’acqua è inquinata alla fonte… Insomma, tante tesi e nessuna certezza.
«La cosa più triste – aggiunge questa residente – è la rassegnazione della gente. Subiamo questa situazione da mesi, ma tuttora non è cambiato niente. Se non fosse intervenuto il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, che ha sequestrato il serbatoio che fornisce l’acqua a buona parte della città, avremmo continuato ad usarla inconsapevolmente. Non riesco ad esprimere adeguatamente quello che provo, ma mi arrabbio quando sento parlare di acqua potabile: altro che Terzo mondo, questa è l’Europa!».