Accudire la cucciolata
Quando il parto si conclude la cagna è finalmente libera di occuparsi solo della cucciolata, che viene lambita, quindi, con frequenti e vigorose leccate per liberare le prime vie respiratorie dai muchi, stimolare la respirazione e avviare i cuccioli alla suzione. Dall’altra parte un cucciolo in buone condizioni reagisce alle stimolazioni materne con vigorosi pianti che favoriscono l’apertura delle vie respiratorie e quindi una buona ossigenazione dei tessuti.
Un cucciolo vitale rintraccerà subito la madre seguendo l’istinto a cercare la fonte di calore. Un piccolo poco vitale, invece, resterà spesso isolato, non per volere della madre, bensì per una sua incapacità a raggiungere la mammella, o ad attaccarsi al capezzolo o a succhiare. Difatti, nelle prime settimane di vita, a un neonato non è chiesto altro che dormire e mangiare. Il sonno, infatti, occupa la maggior parte della sua giornata, un sonno profondo e importantissimo che è interrotto solo dalle poppate che si susseguono a intervalli di circa 2-3 ore.
Privare un cucciolo del suo sonno, in questa fase della sua vita, significa creargli gravi turbe comportamentali. Le poppate, soprattutto le prime, sono altrettanto importanti, perché, oltre a costituire il nutrimento indispensabile alla crescita, forniscono all’animale, essendo ricche di anticorpi, la protezione necessaria verso eventuali malattie virali contro le quali la mamma è immune.
Dopo ogni pasto la mamma provvederà alla pulizia quotidiana di ciascun cucciolo leccando le parti intime. Tale atto servirà anche a stimolare il piccolo ad espellere urine e feci che saranno immediatamente pulite dalla madre. Inoltre il lambimento del cucciolo da parte della mamma costituisce uno stimolo per il neonato nel quale il sistema nervoso non è ancora completamente formato (vista e udito, per esempio, non sono ancora funzionanti alla nascita). Allo stesso modo una corretta manipolazione dei cuccioli da parte di un uomo (basterà prenderli in mano per pesarli) tra le 3 e le 6-8 settimane, favorisce il completamento dello sviluppo del sistema nervoso e determinerà la crescita di un animale equilibrato evitando che si creino deficit d’imprinting sull’uomo irreversibili.
Tuttavia una madre troppo agitata che lecca continuamente o nervosamente la cucciolata, così come una stimolazione eccessiva da parte di allevatori o padroni che maneggiano troppo spesso un cucciolo di pochi giorni, può essere deleterio poiché può condurre allo sviluppo di un adulto troppo sensibile e reattivo. Come si diceva, alla nascita il sistema nervoso di un cucciolo non è ancora totalmente competente. Per tale motivo un neonato è incapace di regolare la sua temperatura corporea e disperde facilmente e rapidamente il suo calore, sia per il rapporto superficie/massa corporea, sia per la ridotta presenza di grassi sottocutanei, sia perché è costituito da un’elevata percentuale di acqua.
Per tali motivi dipenderà completamente dalla madre che provvederà a recuperarlo ogni qualvolta il piccolo si allontanerà o non riuscirà a trovare da solo la strada verso il calore materno. Dall’altra parte anche noi possiamo aiutare cuccioli e madre disponendo sulla cassa parto una lampada a raggi infrarossi mantenendo le temperature intorno ai 20-22°C e l’umidità tra il 55 e il 65 per cento circa. È consigliabile disporre la lampada non al centro della cassa ma un po’ spostata di lato per permettere a cagna e cuccioli di spostarsi verso zone più fresche nel caso in cui il calore sia eccessivo. Temperature troppo alte, infatti, sono mal tollerate dalla madre che, essendo in lattazione, ha un metabolismo aumentato, e possono favorire, se associate anche ad elevata umidità, la crescita batterica ambientale nonché l’insorgenza di mastiti e di infezioni respiratorie nel neonato.
Di solito, se la madre è presente non è necessario usare la lampada a meno che l’ambiente non sia particolarmente freddo. In ogni caso il buon senso e l’osservazione di alcuni segni tipici di malessere da calore eccessivo (cuccioli sparsi, mentre normalmente dormono raggruppati, respiro frequente e magari a bocca aperta, temperatura cutanea elevata e continua emissione di gemiti) ci aiuterà a scegliere tra l’una e l’altra cosa.
Per i primi 2 mesi di vita i cuccioli dipenderanno per tutto dalla loro mamma: da lei si nutriranno, prenderanno il calore necessario, sotto di lei dormiranno e con lei giocheranno e impareranno i primi rudimenti essenziali di educazione. È di fondamentale importanza che questa fase non venga interrotta. Un cucciolo sottratto alla mamma dopo solo il primo mese di vita, per esempio, è destinato a diventare un animale con problemi comportamentali, perché è un cucciolo che non ha ancora imparato a “fare il cane”. A noi, quindi, quando la madre è presente ed è capace di accudire la propria cucciolata, spetta il ruolo di vigile spettatore che interviene solo se c’è bisogno (per pesare i cuccioli, per dare aggiunta di latte nel caso quello materno sia insufficiente, per controllare che l’ambiente di soggiorno della cucciolata sia pulito e ben climatizzato o che la mamma non schiacci qualche piccolo), per il resto è bene che questa fase si svolga il più possibile nell’intimità della “famiglia canina” e che i cuccioli imparino le leggi di una sana convivenza tra i loro simili e che noi umani, pur non essendo loro conspecifici, siamo membri alternativi della loro società.
A cura della dott.ssa Letizia D'Avino, Centro medico veterinario "Zoe", via Aldo Moro 75, Somma Vesuviana, Napoli