Accendere la creatività
«Permettetemi solo di lasciarvi un’indicazione per i prossimi anni: in ogni comunità, in ogni parrocchia e istituzione, in ogni diocesi e circoscrizione, in ogni regione, cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii gaudium, per trarre da essa criteri pratici e per attuare le sue disposizioni». Così papa Francesco aveva concluso il suo discorso al convegno fiorentino della Chiesa italiana del novembre 2015. Queste parole possono spiegare il senso del Centro di alta formazione Evangelii gaudium (Ceg), inaugurato lo scorso novembre presso l’Istituto Universitario Sophia a Loppiano (Fi): contribuire in modo positivo a questa stagione impegnativa per l’annuncio del Vangelo, attraverso convegni, corsi di formazione, pubblicazioni che, ci auguriamo, sappiano individuare metodi e iniziative che rispondano alle sfide della società di oggi alla luce del carisma dell’unità.
«Il Ceg, in verità – ha detto Piero Coda, preside di Sophia, introducendo il suo intervento –, getta le sue radici in un’ispirazione “antica”, almeno per noi che oggi siamo testimoni del suo sorgere, che è stata però riaccesa vigorosamente e inaspettatamente – come spesso accade nelle cose di Dio – da una scintilla che da poco s’è sprigionata. L’ispirazione è quella che, con slancio imprevisto, ha dato il “la” all’evento più significativo e profetico, e non solo in ambito ecclesiale, del XX secolo: il Concilio vaticano II. Un kairós dello Spirito che ha provocato l’avvio di quellareimpaginazione della vita e della presenza della Chiesa di Gesù, il Cristo al mondo che è tuttora in cammino».
E aggiungeva: «Verso dove cammineremo? Quali le strade che insieme intraprenderemo? Non possiamo dirlo, a priori. Certo, già sono convogliati nel Ceg il corsoper educatori dei seminari svolti nel Centro Vinea Mea, ad Incisa; il corso di qualificazione per la formazione e l’animazione in vita consacrata presso la Claritas, a Loppiano; una Summer School per e del mondo giovanile, in felice coincidenza con il tema del prossimo Sinodo dei vescovi. Ma il programma di studio e di ricerca del Ceg e le vie della sua messa in opera sono tutti da scoprire».
Il Ceg vede confluire per la prima volta l’impegno di vari centri per il rinnovamento della vita ecclesiale del Movimento dei Focolari (presbiteri e diaconi, religiose/i, movimento parrocchiale e diocesano). Due gli organismi che animano tale Centro (Consiglio direttivo e Consiglio scientifico), composti da persone che vi si spendono perché “appassionate” all’impresa.
Un luogo di sperimentazione e di dialogo, senza preclusioni e chiusure, nella valorizzazione della diversità degli apporti e dei punti di vista a livello ecclesiale ed ecumenico, interreligioso e interculturale, sociale e civile.
E infine un luogo che apra vie nuove – aspetto decisivo, per evitare che diventi un contenitore tutto sommato innocuo e superfluo di parole ed eventi scontati –, in cui e da cui si sa correre il rischio ed accendere la creatività così spesso richiamata da papa Francesco.
L’inaugurazione in breve
Diverse le personalità presenti in occasione dell’inaugurazione del nuovo Centro Evangelii gaudium: il card. João Braz de Aviz (prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica), l’arcivescovo Vincenzo Zani (segretario della Congregazione per l’educazione cattolica), mons. Riccardo Bollati in rappresentanza del prefetto della Congregazione per la dottrina della fede). Tra i tanti messaggi, riportiamo quello del segretario di Stato, card. Pietro Parolin: «Il santo Padre Francesco esprime vivo apprezzamento per la lodevole iniziativa volta allo studio e alla ricerca di percorsi didattici e formativi a sostegno dell’azione missionaria di una Chiesa in uscita. Egli auspica che il nuovo centro costituisca un importante strumento di rinnovamento pastorale e di valorizzazione delle diverse esperienze ecclesiali per una testimonianza sempre più autentica dell’amore di Cristo ad ogni persona».