A un anno di distanza
Il 26 novembre 2008 aveva inizio a Mumbai l'attacco terroristico all'hotel Oberoi. Cos'è rimasto un anno dopo nella metropoli indiana?
In questi giorni si è parlato nuovamente dell’attacco terroristico ai due hotel simbolo di Mumbai, la metropoli indiana, che un anno fa si sentì, e per giorni rimase, nel mirino di un gruppo di terroristi. Un’agenzia di Brescia, tenuta da due cittadini di origine pakistana sembra essere stata la base per uno dei trasferimenti di valuta, che avrebbero finanziato l’attacco. Il quotidiano Avvenire, qualche giorno prima, aveva pubblicato un’interessante intervista ad una donna indiana di primo piano, che mette in evidenza lo spirito indomito della grande città dello stato del Maharashtra ed il suo sviluppo costante e a ritmi vertiginosi.
Quella notte, il 26 novembre 2008, poche ore dopo l’attacco, atterravo nella capitale economica dell’India. Erano le 3 del mattino. Non mi accorsi di nulla fino a quando arrivai a casa di amici che mi ospitavano. Fu lì che seppi ciò che stava succedendo a 40 km di distanza. Mumbai è lunga, infatti, 70 chilometri, ma l’attacco colpiva il cuore della sua vita convulsa e, apparentemente, inarrestabile.
Sono passato, di nuovo, dalla metropoli indiana in luglio. Ancora una volta ho avuto la conferma, come sottolinea l’intervista sull’Avvenire, della vitalità dell’India e della sua gente. Tutto era tornato come prima, solo alcuni controlli più noiosi e irritanti, anche se tutti sanno che il terrorismo può colpire ancora dove e quando vuole, ma la gente sa convivere anche con questo, senza drammi. Resta la lezione di gente che non si ferma davanti a nulla e continua a credere che il futuro può essere sempre migliore di qualsiasi passato.