A teatro
Gli americani di David Mamet
Per risollevarsi da una difficile situazione economica, il capo di un’agenzia immobiliare lancia una sfida a tutti i dipendenti: chi riuscirà a vendere di più avrà in premio una Cadillac, il secondo vincerà un servizio di coltelli da bistecca, per tutti gli altri sarà licenziamento imminente. Tra i dipendenti si scatena subito l’ira e il panico. Il testo è una feroce rappresentazione del mondo degli affari e dell’avida e competitiva società americana per la quale David Mamet nel 1984 ha ricevuto il Premio Pulitzer e dalla quale nel 1992 scaturì la sceneggiatura per il film diretto da James Foley con Al Pacino, Jack Lemmon,Alec Baldwin eKevin Spacey. “È una critica alla società capitalistica – spiega Sergio Rubini – Mamet è stato un vero profeta e io non attualizzerò la storia, ho solo scelto di trasportarla in Italia. È un reperto che ti impressiona e che anticipa le bolle economiche, i mutui subprime, la Lehman Brothers, il naufragio dell’economia folle. Racconta di sette personaggi, figure di poveracci che un sistema disumano creato dagli umani costringe a sgomitare per restare a galla”. “Americani. Glengarry Glen Ross” di David Mamet, traduzione Luca Barbareschi, adattamento di Sergio Rubini e Carla Cavalluzzi, con Sergio Rubini, Gianmarco Tognazzi, Francesco Montanari, Roberto Ciufoli, Gianluca Gobbi, Giuseppe Manfridi e Federico Perrotta. A Roma, Teatro Eliseo, dal 27/9 al 30/10.
“Attraverso i muri di bruma” alla Fondazione Prada
È il secondo evento di arti performative proposto dalla Fondazione Prada, nell’intento di espandere il proprio programma culturale e di approfondire altri strumenti di conoscenza e ricerca oltre le arti visive. Il progetto coreografico, concepito da Billy Cowie, coreografo, musicista, scrittore e artista visivo di origini scozzesi, celebre per le sue performance stereoscopiche e le sue installazioni video, è un lavoro site-specific negli spazi della sede di Milano, che include musiche, proiezioni video e coreografie dal vivo. Sviluppato in collaborazione con la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano diretta da Giampiero Solari, la performance coinvolge undici danzatori neo-diplomati del Corso di Teatrodanza, diretto da Marinella Guatterini, advisor del progetto.Il coreografo sfrutta gli spazi e le trame visive degli ambienti della Fondazione, la dimensione verticale con scale, balconate, piani inclinati, e così via, in modo che l’opera sia permeata da una varietà di contesti visivamente interessanti. Seguendo questo processo gli spettatori diventano degli esploratori alla ricerca del migliore punto di vista, in perenne movimento con i danzatori, liberi di andarsene quando sono stanchi o di ritornare. Le performance sono aperte al pubblico, dal 28 al 30 settembre, dalle 20.30 alle 22.30. L’ingresso è libero, su prenotazione telefonica al numero: 02 56 66 26 13.
Gli auguri di Olivier Dubois a Torinodanza
In principio è la corsa: scappare, raggiungere il più velocemente possibile una direzione precisa, radunarsi, nascondersi, sgomitare, spintonare, prendere spazio, arrivare primi, lasciare gli altri dietro, lanciarsi gli uni sugli altri, fuggire il tempo e il destino. Soprattutto il destino con i suoi misteri insondabili. Poi arriva il vento: una forza indomita, libera e ribelle che sparpaglia e ricompone, accarezza e schiaffeggia, confonde e mescola, dà vita e fa sparire in un suo disegno casuale ma inesorabile in cui le regole sono sempre sconosciute e inafferrabili. In questa nuova creazione di Olivier Dubois, il direttore del Ballet du Nord compone una partitura di movimento con 22 danzatori in cui l’invenzione e l’ispirazione creano concetti dinamici, impressioni vivide e immagini coerenti anche al di fuori della scrittura coreografica. “Auguri”,una creazione di Olivier Dubois, Produzione Ballet du Nord – Olivier Dubois Centre Chorégraphique National Roubaix Hauts-de-France Nord-Pas de Calais Picardie. Alle Fonderie Limone di Moncalieri per festival Torinodanza, in collaborazione con La Francia in ScenaIl 30/9 e 1/10.
Al via MilanOltre
Il 30 settembre apre, al Teatro Elfo Puccini, la trentesima edizione di “MilanOltre Festival” con la compagnia belga Rosas/Anne Teresa De Keersmaeker, ospite a più riprese fin dalle prime edizioni che torna nella rassegna milanese con due spettacoli. Presenterà Fase,Four Movements to the Music of Steve Reich, lavoro che ha segnato la storia della danza contemporanea e pietra miliare dei primi anni ’80; e l’1 ottobre Verklärte Nacht, spettacolo creatoa partire dall’omonimo brano di Arnold Schönberge che la coreografa stessa definisce «sfacciatamente romantica». Una poetica storia d’amore che si trasforma in danza con la musica e tutti i suoi aspetti narrativi in primo piano. La sezione Vetrina Italia prevede l’1 ottobre Col Corpo Capisco #1 di Adriana Borriello; il 2 doppio programma con Stefania Ballone, solista del Corpo di ballo del Teatro alla Scala di Milano, qui coreografa e interprete insieme a Massimo Murru della sua nuova creazione Alter (prima nazionale); a seguire Manfredi Perego presenta il suo Horizon. Il 3 ottobre Antonio Montanile porta in scena Dismisura – ovvero J’ai pas d’autre choix.
L’esilio di un uomo d’oggi
La Piccola Compagnia Dammacco ritorna al festival Teatri di Vetro di Roma con questa nuova creazione, secondo passo della Trilogia della Fine del Mondo. Esilio è la storia di un uomo come tanti al giorno d’oggi, un uomo che perdendo il suo lavoro, perde gradualmente il proprio ruolo nella società fino a smarrire l’identità, a sentirsi abbandonato e solo seppure all’interno della sua città. Un uomo impegnato nel goffo e grottesco tentativo di venire a capo della situazione dialogando con se stesso, con la sua coscienza forse, con la sua anima o magari con le sue ossessioni. Drammaturgia originale e lavoro d’attore in una riflessione sul nostro presente affrontata con i linguaggi del surrealismo e dell’umorismo. "Esilio", con Serena Balivo e Mariano Dammacco, ideazione, drammaturgia e regia Mariano Dammacco. A Roma, Centrale Preneste, giovedì 29/9.
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