A teatro
Al via Short Theatre
Da undici anni è un luogo e un tempo in cui si ricompone una comunità di artisti, pubblico e operatori. Short Theatre è una lente con cui osservare il paesaggio dello spettacolo dal vivo italiano e internazionale, ma anche un’occasione di dialogo intorno all’attuale condizione della performance, alle sue forme e ai suoi sensi, alle sue prospettive. “Keep the village alive” – questo il titolo dell’edizione 2016 – significa continuare ad allestire, ogni anno, un villaggio di transito, uno spazio di riposo per i nomadi, di racconto per i viaggiatori, per assecondare una voglia di resistenza, ma anche di indagine, di scoperta attraverso spettacoli, incontri e conversazioni, percorsi di formazione e di visione, dj set, concerti, installazioni. Impossibile mapparne l’intero territorio, troppo vario, così preziosamente articolato, dislocato, sgrammaticato nella sua urbanistica umana. L’edizione 2016 intensifica la presenza di artisti nazionali e internazionali, emergenti e affermati. 12 giorni di attività – tra prosa, musica, danza e arti performative – 50 compagnie, di cui 16 straniere e 34 italiane, con 150 artisti presenti: numeri che disegnano un paesaggio la cui geografia è quotidianamente arricchita da incontri, workshop, installazioni, dj set, concerti, con l’integrazione sempre più del pubblico nel momento performativo, come vero motore di una “comunità” unita nella vocazione alla ricerca e al confronto tra spettatori e artisti. A Roma, negli spazi de La Pelanda al MACRO, e collaborazioni con Palazzo Venezia, Teatro India, Villa Medici e Biblioteca Vallicelliana, dal 7 al 18 settembre.
La terra del Teatro delle Ariette
Un teatro fatto di cibo e natura raccontati nella forma di rito collettivo. È “Teatro di Terra”, spettacolo storico del Teatro delle Ariette. Lo spettacolo di Paola Berselli e Stefano Pasquini, con gli stessi autori e Maurizio Ferraresi, è il tempo di una trasformazione a senso unico, irreversibile, dalla quale non si torna indietro: la trasformazione del mais che diventa polenta. ‹‹Facciamo la polenta in un paiolo di rame – scrive il Teatro delle Ariette – facciamo il teatro in un altro modo, chissà se è teatro. Mettiamo gli spettatori seduti in una specie di cerchio e in quel cerchio stiamo seduti anche noi. Poi ci sono le piccole e le grandi cose della nostra vita, quelle vicine e quelle lontane, fatti insignificanti e tragedie, la terra, l’amore e la guerra. Prima di tutto l’incontro, chissà se è teatro, in fondo siamo anche contadini. Insieme mangiare, bere, piangere e ridere mentre il tempo passa e ci lascia inevitabilmente diversi da quello che eravamo un’ora prima, prima di incontrarci, eppure tutti egualmente prigionieri di quella ragnatela di fili che unisce i segni, le azioni, le parole e le cose››. “Teatro di Terra”, a Milano, nell’ambito di "Tra Cascine e Abbazie", Festival di Teatro nella Valle dei Monaci, nel giardino di Cascina Corte San Giacomo, sede del centro Nocetum (Via San Dionigi 77), il 10 settembre, ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili.
Fedra di Seneca a Ostia Antica
La tragedia di Seneca diretta da Carlo Cerciello, uno dei successi del 52esimo ciclo di rappresentazioni classiche dell’Inda al Teatro greco di Siracusa, fa tappa all’Anfiteatro romano di Ostia Antica per la rassegna “Il Mito e il Sogno”. «Fedra – per il regista campano – è la tragedia dei grandi intrecci psicologici e delle contraddizioni». La messa in scena fa leva anche sulla scena di Roberto Crea, sui costumi pensati da Alessandro Ciammarughi, le musiche di Paolo Coletta e le coreografie di Dario La Ferla. Protagonisti Imma Villa (Fedra), Fausto Russo Alesi che interpreta sia Ippolito che Teseo, Bruna Rossi (la nutrice), Sergio Mancinelli (il messaggero), Simonetta Cartia ed Elena Polic Greco (prime corifee), Claudia Zappia, Nadia Spicuglia, Maddalena Serratore e Federica Cavallaro (corifee). A completare il cast di questa produzione imponente gli allievi dell’Accademia d’arte del dramma antico.
Iaia Forte e Paolo Sorrentino
«Questo cantante cocainomane, disperato e vitale, è una creatura così oltre i generi che può essere, a mio avviso, incarnato anche da una donna – scrive nelle note di regia Iaia Forte –. Mi piace immaginare che il ghigno gradasso di Pagoda nasconda un’anima femminile, una “sperdutezza”, un anelito ad un’“armonia perduta”. E poi, semplicemente, il teatro è, per fortuna, un luogo dove il naturalismo può essere bandito, e i limiti della realtà espandersi. Lo spettacolo è concepito come un concerto, in cui i pensieri del cantante nascono nell’emozione di esibirsi davanti a Frank Sinatra, al Radio City Music Hall. In una sorta di allucinazione del sentire provocatagli dall’alcool e dalla cocaina, Pagoda, mentre canta, è attraversato da barlumi di memoria, illuminazioni di sé, “struggenze” d’amore, sarcastiche considerazioni partorite tra le note delle canzoni, dove la musica che accompagna la performance dialoga con le parole stesse usate come una partitura». “Hanno tutti ragione”, dal romanzo omonimo di Paolo Sorrentino, regia e interpretazione Iaia Forte e con Francesca Montanino, canzoni eseguite da Fabrizio Romano, elementi scenici Katia Titolo e Marina Schindler, luci Paolo Meglio. A Roma, Palazzo Venezia per la rassegna "Il Giardino Ritrovato", il 12 settembre.
A Torinodanza le acrobazie di Mathurin Bolze
Figura unica e geniale di acrobata-danzatore nel panorama di circo contemporaneo, Mathurin Bolze presenterà il primo dei suoi due spettacoli ispirati al “Barone Rampante” di Italo Calvino: “Fenêtres” (in scena il 10 e 11 settembre). Creato nel 2002, “Fenêtres” è un solo di Mathurin Bolze che viene ora ripreso con un nuovo interprete, Karim Messaoudi. I due performer, la cui danza aerea, le acrobazie, i virtuosismi conquistano per bellezza, grazia e magia, torneranno in scena a Torinodanza, dal 15 al 18 settembre, con “Barons Perchés”. A Torino, Fonderie Limone Moncalieri. I due spettacoli sono programmati in collaborazione con La Francia in Scena e inseriti nel programma di MITO SettembreMusica.