Dopo aver riconosciuto che ci sono giganteschi conflitti di interessi tra politica e informazione, c’era proprio bisogno, da parte vostra nel numero 18 del 2009, di tentare di salvare la faccia di Berlusconi che proprio voi stessi dite che controlla il 90 per cento dell’offerta televisiva?

 

Ma vi siete resi conto che il 90 per cento un valore altissimo e che si avvicina al controllo totale dell’informazione? E voi sentite il bisogno di scusare l’unica persona che determina questa situazione? All’estero hanno fatto delle inchieste da cui viene fuori che la libertà di stampa in Italia si colloca intorno al settantesimo posto nel mondo.

Affermate che c’è poca classe dirigente illuminata in giro. – Oramai per diventare politici di alto bordo sembra che bisogna fare la velina o il pappagallo che ripete il messaggio ricevuto dal capo-.

 

“ Essere non per sé stessi, ma per gli altri” così è scritto e sono d’accordo, questa è una grande verità. Però, chissà perché ogni volta che si fa avanti qualcuno che è per gli altri trova notevoli ostacoli proprio in quei cattolici che si schierano sempre con i potenti e anche in una parte della gerarchia della chiesa.

Dopo tutte le affermazioni fatte nell’articolo mi sarei aspettato che fosse scritto che: questa realtà è determinata dalla cultura imperante oggi. (L’affermazione dell’io, qualunque cosa pur di arrivare, negazione dei valori………..).

 

Molti amici si chiedono come mai, nonostante il governo e questa maggioranza hanno fatto leggi che vanno contro l’insegnamento di Gesù, buona parte della gerarchia della chiesa con in testa il Papa non perdono occasioni per dire a chi governa che non vanno bene le cose che fate però noi siamo amici del governo? Non sarà il caso di riflettere ancora, dopo centinaia di anni e don Sturzo, De Gasperi, Igino Giordani, La Pira, Don Dossetti etc., sulla laicità dei cattolici, sull’impegno dei cattolici in politica e sulla posizione della chiesa?

 

Matteo Starace