A proposito di calcio scommesse
Scusate se ancora vi scoccio, ma ho letto per caso l’articolo di Paolo Crepaz (che nuovamente saluto amichevolmente) sulle ultime vicende del calcio, dove testualmente afferma: «Entusiasmando e illudendo la gente ignara», ovviamente riferendosi ai calciatori (e altri) che truccano le partite di calcio.
Scusate: ma come è possibile parlare di gente ignara, se ormai con frequenza crescente, ogni due o tre anni, la magistratura si occupa di toto nero, doping, calcio scommesse, Moggi e soci? E dato che di ciò si parla sui mezzi di comunicazione (sebbene non come si dovrebbe, e voi ahimè non fate eccezione), come potete affermare che la gente è ignara?
Diciamo piuttosto che alla gente piace illudersi che il calcio (in particolare quello professionistico, ma anche quello amatoriale dei “ragazzini” ne condivide talvolta i gravi vizi di fondo) sia pulito, sportivo, onesto, sano, formativo, bello, etico, educativo, con profluvi di parole a ogni ora del giorno e della notte, tutti i santi giorni della settimana.
Diciamo piuttosto che questa illusione tranquillizza, assuefa, ottunde la mente, ci dà occasione di conversazione quando abbiamo esaurito l’argomento delle condizioni atmosferiche, e allo stesso tempo orienta i consumi, veicola tanta bella e pura pubblicità, gonfia bilanci societari e sgonfia portafogli di singoli e famiglie, crea modelli e miti falsi, porta alla ribalta della cronaca ragazzotti che nemmeno sono in grado di parlare un italiano decente, ma guadagnano in un anno quello che noi non vediamo in tutta la nostra vita, amorazzi di dive e divi (che starebbe per “divini”, vedete voi!!!).
Questo calcio è uno spettacolo che macina profitti, e illudendo gli ingenui si ammanta dei più bei princìpi. Se è vero che dobbiamo dire la verità, eccola qui. Se Città Nuova vuole a tutti i costi trovare il positivo, vada a cercarlo dove si trova, e non giustifichi meccanismi perversi e diabolici solo perché in mezzo a questo mare di falsità e truffe, ogni tanto qualcuno mette una maglietta citando Gesù, e così siamo tutti contenti perché abbiamo qualcosa di positivo da raccontare: altro non è che uno specchietto per le allodole. Infatti il meccanismo continua a macinare sordidamente i suoi profitti, ingrassando forze occulte e malvage, con buona pace di noi che siamo contenti perché “abbiamo trovato il positivo”, ma nulla è cambiato.
Cerchiamo finalmente di fare una sana riflessione sulla vera differenza tra sport e spettacolo, uniamo alla presentazione del positivo (poco), una denuncia ferma e circostanziata, rompiamo con coraggio il velo di ipocrisie e diciamo le cose come stanno. E continuate a parlare degli altri sport, come già fate, degli oratori, dei campetti, ecc. Ma per favore, non venite più a dire che ci stanno illudendo e ingannando perché non sapevamo che il calcio, il ciclismo e tutto il resto sono marci: lo sappiamo tutti, ma preferiamo fare finta di niente. E lo stesso si applica nella vita civile.
E così, anche (ma ovviamente non solo) per questo, eccoci dove siamo arrivati…
Stefano