La conferenza mondiale delle Religioni per la pace condanna gli atti di violenza compiuti in Francia e chiede di non cedere alla paura e alla disperazione ma di trovare le cause più profonde di questa "guerra senza fine". Oggi in tutte le chiese italiane si pregherà per la pace e per le vittime
Oggi tutte le chiese italiane si stringeranno solidalmente "alla Chiesa che è in Francia e a tutto il suo popolo", così si è espressa la Ceonferenza episcopale assicurando le sue preghiera e la sua vicinanza alle famiglie delle vittime e ai soccorritori. Si leva alta la voce di chi non riconduce al nome di Dio la barbarie e la violenza che ha insanguinato le strade di Parigi in nome di una non fede che ritualizza l'odio e giunge le mani per impugnare le armi. Anche la conferenza mondiale delle Religioni per la pace, un organismo che raccoglie i maggiori leaders spirituali del mondo religioso esprime la sua condanna e chiede di individuare le cause profonde che spingono a questi eccidi. Pubblichiamo la dichiarazione ufficiale.
"L'orribile strage terroristica di Parigi, riconosciamolo, è un colpo al cuore per tutti e forse ancora di più per quanti si impegnano a favorire la coesistenza pacifica fondata sul valore della dignità umana e sul rispetto positivo delle differenze.
Per le persone di fede questa crudeltà omicida è ancora più dolorosa in quanto perpetrata in nome di Dio: può esserci profanazione più grande del suo nome che abusarne per fare scempio della vita degli altri, ma anche della propria?
Non sappiamo dove porterà questa spirale di violenza e di morte, ma certamente non possiamo cedere alla disperazione, lasciandoci contagiare da quella che ha già accecato i terroristi per i quali la "Soluzione Finale" rassicurante consiste nell'eliminazione di chiunque altro non si sottometta al loro dominio.
Mentre esprimiamo la nostra fraterna vicinanza ai familiari ed agli amici delle vittime innocenti ed a tutto il popolo francese, attraverso l'affetto e la preghiera, ci impegniamo a proseguire nella nostra azione comune per la giustizia e la pace.
La terribile minaccia alla pace rappresentata dall'ISIS richiede interventi efficaci e proporzionati per mettere i terroristi in condizione di non nuocere, ma occorre anche un ripensamento profondo sulle cause remote e prossime che hanno reso possibile arrivare a tanto. Ricostruire su basi più giuste le relazioni internazionali non solo in Medio Oriente è la via maetra per invertire la tendenza ad una guerra senza fine.
Ogni persona di buona volontà può dare il suo contributo affinché la Paura non prenda il possesso definitivo nei nostri cuori e nelle nostre menti con tutto il carico di violenza e distruzione che essa inevitabilmente comporta".