A Milano si muore di freddo

Un bus offre ai senza fissa dimora un luogo per scaldarsi o la possibilità di accompagnarli in un centro d'accoglienza, sperando che non aumentino i decessi
barboni a milano
Milano, zona Stazione Centrale. Sulla soglia dei tanti portoni ampi, aperti a metà, tra mucchi di coperte, borse di plastica e scatoloni, i clochard si riparano dal freddo. «Balordi» mormora un passante in trolli e loden blu. Mi sento offeso, come se questo insulto investisse anche me. «Ho freddo mi sussurra, vado a prenderti qualcosa di caldo, sì ma che non sia una semplice tazzina». Tutta qui, la nostra comunicazione, che termina con un impegno. Mi procuro una bottiglia da un litro, la faccio riempire di acqua calda al bar. Il barista mi guarda stupito, gli spiego che ho il parabrezza con la brina, poi infilo tre bustine di thè. Un attimo e il mio amico “bastardo” almeno per un secondo può sentire in corpo qualcosa di  caldo.

 

Nella città che corre, che ha fretta, che non vuole perdersi un secondo della tragedia della Costa Concordia, della borsa, del Governo Monti, succede anche questo. E succede anche che, proprio a pochi passi da qui, nel giro di due giorni, due clochard sono morti. Succede in ogni città, tutti gli anni!. Che tristezza sentire che ormai i morti di freddo sono parte della cronaca. Fanno solo notizia e il freddo ne farà fuori tanti altri se continua così. Già!.

 

Intanto un gruppo di giovani anonimo passa una volta a notte e porta bevande calde. Mille associazioni fanno lo stesso. Se per questo la morte, non sembra collegata alle rigide temperature di questi giorni, martedì un altro senzatetto era morto assiderato sotto il casello di Porta Nuova.  «Esprimiamo dolore per i due uomini senza fissa dimora deceduti nelle ultime ore a Milano», ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. «Sono eventi tragici, che ci colpiscono profondamente, proprio nel momento in cui il Comune è impegnato, grazie al prezioso lavoro delle organizzazioni del terzo settore con i volontari delle unità mobili, a far fronte alle esigenze di tutti quei cittadini, italiani e stranieri, che non hanno una casa e che, in questi giorni di freddo intenso, si trovano a dover lavorare in una situazione veramente difficile».

 

«Questi fatti drammatici – ha concluso Majorino – ci spronano a fare ancora di più, per questo stiamo predisponendo un ulteriore incremento dei posti letto nei centri di accoglienza». Inoltre, da lunedì scorso è attivo il nuovo Punto Caldo, un autobus del Comune operativo ogni sera, nel cuore della città, dove vengono accolte le persone senza fissa dimora che possono scaldarsi con una bevanda calda e coperte e che, se lo desiderano, possono essere accompagnate in un centro dove passare la notte.

 

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