A Matera la Balena Giuliana, arte partecipata ed ecologia integrale

Intorno al ritrovamento dei resti di una balena dell’era Pleistocene, esposta nel museo nazionale di Matera, è nata l’iniziativa di un laboratorio di artigianato solidale e di ecologia integrale che coinvolge i bambini con l’esposizione di un cetaceo di cartapesta lunga 4 metri costruito con le buste del pane caratteristico della città
Balena Giuliana Foto Museo nazionale Matera

Passeggiando per le strade acciottolate di via Ridola nel centro storico di Matera, nel tratto che conduce a “La Goccia” di Azuma e che si apre lateralmente sul Belvedere sui Sassi, è possibile immergersi nella visita al polo museale che vanta collezioni di reperti risalenti ai primi insediamenti preistorici locali e che, dopo un lungo lavoro di recupero e restauro, accoglie ora anche un’ospite speciale: la Balena Giuliana.

Non deve stupire che sia una creatura marina uno degli abitanti più antichi della zona, infatti dobbiamo immaginare che nel Pleistocene, un milione e mezzo di anni fa, l’altipiano murgiano era sommerso.

La balenottera, rinvenuta nel 2006 da un agricoltore sulle sponde della Diga di San Giuliano, da cui prende il nome con cui affettuosamente ormai è chiamata da tutti i materani, sembra essere la più imponente mai esistita nel Mar Mediterraneo e il suo fossile è il più grande che sia stato rinvenuto finora. L’eccezionalità di questo ritrovamento ha fatto guadagnare a Giuliana un posto d’onore nella ricerca paleontologica e ha visto un team multidisciplinare di esperti lavorare per il recupero del fossile, per il suo restauro e la successiva musealizzazione.

L’allestimento, visitabile presso il Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”, oltre all’esposizione del fossile, ha visto la Balena Giuliana animarsi e prendere vita: dagli scarti dei sacchi di farina, usata per dare sostanza al celebre pane di Matera, ha preso forma una riproduzione in cartapesta del rinomato cetaceo.

Sospesa a mezz’aria, come a voler fluttuare nelle sale del museo, l’opera è stata ideata e realizzata dal maestro cartapestaio Eustachio Santochirico insieme ai ragazzi del Laboratorio di Artigianato Solidale della Cooperativa Sociale “Oltre l’Arte” di Matera, ed è stata il frutto di due laboratori di arte co-partecipata che ha visto protagonisti i bambini della città.

La Balena di cartapesta è lunga 4 metri e ha uno scheletro di materiale ligneo riciclato, proveniente dagli scarti di altre lavorazioni, realizzato in collaborazione con le sapienti mani dei falegnami Francesco ed Egidio Digilio.

La scelta di riciclare legno e carta rientra nello stile che caratterizza il Laboratorio di “Oltre l’Arte” in un’ottica di economia circolare ed ecologia integrale, dando risposte concrete all’appello di papa Francesco di andare contro la “cultura dello scarto”, non solo dei materiali, ma anche e soprattutto delle persone.

“Oltre l’Arte” nasce infatti come gesto concreto del Progetto Policoro con l’intento di dare spazio e lavoro alle persone con disabilità.

Oltre alla gestione di numerosi siti artistici a Matera e in tutta la Basilicata, la Cooperativa ha dato i natali al Laboratorio di Artigianato Solidale nel 2021 a direzione artistica di Eustachio “Uccio” Santochirico, artigiano ed ex animatore del Progetto Policoro.

In questo spazio i protagonisti sono 9 ragazzi con la sindome di Down inseriti nell’organico di “Oltre l’Arte”, animatori e conduttori dei laboratori che vedono come fruitori turisti, scuole e cittadini che si lasciano coinvolgere nelle attività.

È in questa cornice che si colloca anche la realizzazione della Balena Giuliana attraverso i laboratori creativi che hanno consentito ai bambini di sperimentarsi nella lavorazione della cartapesta, un materiale noto anche ai più piccoli in quanto legato alla realizzazione del Carro per la festa patronale, e nella pittura successiva del manufatto, giocando con i toni caldi e freddi che riprendono le sfumature dell’ambiente marino.

L’importanza di una iniziativa di questo tipo, che si rivolge ai più piccoli avvicinandoli all’esplorazione della storia e della cultura in maniera immersiva e partecipata, è stata ribadita dalla dottoressa Annamaria Mauro, direttrice del Museo Nazionale di Matera, in un’intervista rilasciata alla rivista online Tuttoh24 in cui sottolinea che «con questo laboratorio li (i bambini, ndr) abbiamo voluti qui per ribadire che il Museo è casa loro ed è pronto ad accoglierli sempre insieme alle loro famiglie».

Nella città che è stata capitale europea della cultura nel 2019 continuano a nascere e crescere progetti che mirano a promuovere la partecipazione dei cittadini in tutti gli ambiti culturali.

In continuità con questa visione Uccio Santochirico afferma: «Crediamo fortemente che anche l’arte nella sua forma partecipata debba dare sempre di più il suo contributo nel coinvolgere i cittadini desiderosi di partecipare attivamente alla vita sociale, artistica e culturale del territorio. Questo progetto è una piccola testimonianza di come sia possibile promuovere collaborazioni tra soggetti di diversa natura per promuovere l’arte e la cultura in maniera innovativa, portando contenuti come quello dell’ecologia integrale sperimentati concretamente».

Così la città entra nei luoghi della cultura in maniera partecipata e attiva, portando valori e innovazione, proiettando nel futuro la storia che prende vita attraverso le mani dei più piccoli.

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