A Jesi il nuovo Pergolesi

Dal 1 al 25 settembre torna la XVI edizione del festival marchigiano. Opere, concerti, spettacoli ripercorreranno l'albero genealogico dell'imperatore Federico II
festival Jesi

Il nume tutelare della città marchigiana non finisce di stupire. Alla XVI  edizione  del Pergolesi Spontini Festival intitolata a Federico II “vento di Soave” ‒ secondo i l verso dantesco ‒, è stato eseguito l’oratorio giovanile del Nostro “Li prodigi della divina grazia nella conversione e morte di san Guglielmo duca d’Aquitania”, rappresentato nel 1731 a Napoli, nel Monastero di sant’Agnello. Diretto da Christophe Rousset con il complesso Les Talens Liriques, esso ha svelato una musica che anticipa in molti luoghi i futuri capolavori, come l’Olimpiade. In tre atti si sviluppa la vicenda del santo, prima ribelle, poi convertito. La regia misurata di FrancescoNappa, delicata nelle mosse e nella introspezione dei personaggi, lascia spazio alla bellezza di una musica dove il recitativo accompagnato, mai usurato, lascia il posto poi alle arie col ”da capo” in cui la fluidità melodica pergolesiana si esprime con quella lirica purezza che in seguito sarà anche di un Bellini. Ma non solo arie di dolcezza, ma pure di “furore” come quelle del Demonio tentatore dove gli archi ruggiscono a dare il senso di un dramma che Pergolesi non ignora. Gli interventi in napoletano verace di personaggi come Cuosemo alleggeriscono la trama di un racconto allegorico che potrebbe essere anche pesante, ma per fortuna l’ispirazione pergolesiana sa essere quasi sempre lieve e punta decisamente ad atmosfere chiare, luminose. È un merito dell’orchestra e del suo direttore, come dei cantanti (Raffaella Milanesi, Sofia Soloviy, Arianna Vendittelli, Maharram Huseynov, Clemente Daliotti) avere reso con freschezza e verità di accenti l’oratorio, ben apprezzato dal pubblico nella cornice elegante del teatro jesino.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons