A Ischia si va a scuola di bene comune!

Kosmopolis è il nome dato a questo percorso di formazione che coinvolge i giovani dell'isola non solo per prepararsi all'impegno politico ma per vivere il servizio alla cittadinanza
scuola studenti

Si chiama Kosmopolis e ha aperto i battenti in novembre: è la scuola di formazione politica che l’ufficio di pastorale sociale della diocesi di Ischia ha organizzato in collaborazione con la facoltà di Scienze sociali della Pontificia università Tommaso d’Aquino di Roma.

Un incontro e un laboratorio mensile che si protrarranno fino a maggio 2013 e proseguiranno anche nell’anno pastorale 2013/2014 dove al centro di ogni discussione o insegnamento ci saranno due parole oggi quanto mai dimenticate: BENE COMUNE.

Se ne discute tanto ma si sceglie sempre meno di vivere per esso, tanto che anche la politica sembra aver dimenticato la sua vocazione originaria di servizio al bene di tutti e non di chiusura nel proprio tornaconto personale.

Dunque ecco la scelta di una scuola di formazione per i giovani dai 17 ai 35 anni curata da veri e propri “testimoni del nostro tempo” come Luigino Bruni, Alberto Lo Presti, Stefano Zamagni, che mese per mese si avvicenderanno proponendo tematiche e suscitando riflessioni e nuove idee da attuare.

“La Chiesa non fa politica ma forma i giovani, forma le persone, forma le coscienze perché tutti siano politici autentici”, così don Gaetano Pugliese (direttore diocesano dell’Ufficio di Pastorale Sociale) ci spiega la nascita di Kosmopolis, che  tuttavia ,continua, “non è la preparazione immediata di un personale politico pronto a spendersi sul mercato della dialettica partitica, ma di chi si sente chiamato a servire la collettività nella forma dell’impegno politico e questa può essere solo una chiamata personale, non certo un mandato della Chiesa”.

Kosmopolis non dipende da qualche specifica idea partitica ma gli ideali che la muovono appartengono senza dubbio al patrimonio del pensiero sociale cristiano, ed esaltano in modo tutto speciale la dignità della persona umana, la ricerca del bene comune, la scelta preferenziale per i poveri, l’affermazione dei principi di solidarietà, sussidiarietà e fraternità universale; cose tutte che stanno via via scomparendo dall’orizzonte politico che abbiamo ogni giorno sotto i nostri occhi.

Ischia lancia dunque una “sfida” importante, perché in un periodo in cui l’Amore per la politica, l’amore per un servizio sincero nei confronti della collettività sembra stia venendo meno, apre a tutti, ma ai giovani in particolare, la possibilità di tornarsi ad innamorare di quella che Paolo Vi definiva “l’amore degli amori”, “ la più alta forma di carità, esigente e preziosa, perché attraverso di essa si opera per il bene di ogni cittadino e della comunità”.

Dunque una scuola aperta a tutti, consapevole della propria identità cristiana in dialogo con persone di ogni convinzione, anche non confessionale; tesa non solo a comunicare delle conoscenze, quanto a costruire soprattutto rapporti di fraternità; una scuola che vuole avvicinare la politica ai cittadini di qualsiasi orientamento, per accompagnarli nel loro sguardo utopico a saper incidere nella storia come protagonisti; una scuola infine al servizio della nostra città, quella di oggi, ma che sappia dare anche un contributo alla costruzione di quella di domani;

Non si fa politica per essere persone passive, che vanno ad “occupare una poltrona” per difendere dei privilegi, non si fa politica per guadagno, ma la si fa per Amore, per passione, per essere protagonisti e per costruire concretamente un presente e un avvenire migliore.

E se è vero che Baden Powell diceva: “Procuratevi di lasciare questo mondo un po’ meglio di come lo avete trovato”, ecco che Kosmopolis ci apre gli occhi e la mente su questa straordinaria missione: lasciare al mondo di oggi e soprattutto a chi verrà dopo di noi, un’eredità non solo materiale ma fatta soprattutto di valori vissuti e incarnati a tal punto da vivere la bellezza del Cielo già su questa terra, anche tra le “righe storte” dei nostri giorni, tra le ingiustizie a cui assistiamo, tra i drammi che invocano un perché, tra le grida di chi cerca aiuto, un aiuto che da cristiani possiamo dare se ci abbeveriamo alla “fontana della verità”, senza lasciare spazio ad egoismi e personalismi che soffocano  la gioia di donarsi per il bene di tutti!

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