A Genova la colazione è slot free
Simone, Andrea e padre Francesco, dalla parrocchia di S. Siro, pieno centro storico di Genova, li incontro di buon mattino, sulla salita che dalla chiesa porta in via Cairoli: trasportano biliardini. Qui stamattina si sono dati appuntamento in tanti per la tappa genovese di Slot Mob. Rebeca, Angela, Marisa, assieme a diverse associazioni hanno organizzato questa giornata di sensibilizzazione contro il gioco d’azzardo e le slot machine. Qui in Via Cairoli, elegante continuazione di via Garibaldi, la strada di Palazzo Tursi sede del comune, di Palazzo Rosso e Palazzo Bianco, che impreziosiscono la città, ci sono due bar senza slot.
Le slot, spiegano i titolari dei bar "L'Aperitif" e "Barpagianni” non le hanno mai accettate nel locale. Il motivo primo è perché a noi piace il rapporto con il cliente, che entra non saluta nessuno si butta a giocare, e passato il tempo e consumato i soldi che aveva in tasca esce. E Pischedda, titolare del Barpagianni, aggiunge: «Sono un privilegiato perché finora posso farne a meno. Conosco, infatti, tanti colleghi che ne farebbero volentieri a meno delle mangiasoldi, ma per loro è impossibile perché le slot costituiscono ormai una voce importante del bilancio di aziende piccole come le nostre». «Resta comunque il fatto – spiega – che noi siamo e rimaniamo baristi e non vogliamo diventare croupier o biscazzieri».
Loro hanno saputo da poco della campagna nazionale promossa da oltre 70 associazioni che propongono una regolamentazione della diffusione e promozione del gioco d'azzardo. I bar si affollano i caffè si sprecano, ma c’è già chi come Alberto va dritto su un aperitivo. Non importa se la bevanda deve essere calda o fredda, l’importante è “premiare” con una consumazione i gestori dei bar che hanno rinunciato al gioco sporco. Ma c’è chi gioca a biliardino, chi si aggiunge al tiro della fune. In questa mattinata di fine ottobre le alternative alle slot machine, sono giochi di squadra. Giochi che impegnano muscoli, mente e cervello. Non si schiacciano tasti né tanto meno si pigiano bottoni e si aspetta il tintinnio delle monete scendere.
Genova sta lottando da tempo contro il gioco d’azzardo, contro le slot e questa è un’ottima idea per continuare a sensibilizzare chi è preso dalla mania del denaro facile, delle lotteria. Ultimamente stanno aumentando i locali che rifiutano l'installazione delle slot machine. Una scelta etica, soprattutto: la volontà di non voler minimamente contribuire alla rovina delle persone convince molti baristi o tabaccai a passare sopra la mancanza di guadagni. Anche le istituzioni da tempo in diversi quartieri della città, hanno iniziato ad adottare provvedimenti per fermare il gioco d'azzardo, come il municipio genovese Medio Levante, che ha dato vita a una vera e propria crociata contro la diffusione delle slot nel quartiere: «Abbiamo deciso di non dare più in locazione i nostri locali – spiega il presidente Alessandro Morgante – né di concedere finanziamenti ad associazioni che hanno le macchinette nella sede. Prossimamente poi distribuiremo una vetrofania per segnalare con positività tutti quei locali etici che hanno deciso di eliminare il gioco d'azzardo».
Duecento persone poco più poco meno, in via Cairoli si sono dati appuntamento per una colazione "slot free" e per testimoniare che il gioco è un’altra cosa, quello delle macchinette va abolito. Maria Carla Italia rappresentante della Consulta Comunale contro il gioco d'azzardo ed assessore del Municipio I Centro Est di Genova, che ha portato l'adesione del Municipio, Giovanni Battista Costa, presidente di Next-Nuova economia per tutti, e Chiara Volpato, presidente di Libera in Liguria plaudono al successo e si augurano che presto il motto: “Giocare al calciobalilla, non alle slot machine” diventi la regola dei bar: intanto già si pensa che in un prossimo futuro, si potrà premiare anche altri locali “virtuosi”, che nonostante la crisi rinunciano ai facili incassi delle macchinette, con una vetrofania da distribuire in tutta la città