A Firenze turisti in aumento
È trascorso poco più di un anno dalla nomina dei nuovi direttori che a Firenze ha coinvolto, tra gli altri, i celebri musei degli Uffizi, del Bargello e della Galleria dell’Accademia. Al di là di alcune polemiche sollevate in base alla “non italianità” di certe scelte, numeri e proposte di un anno di lavoro hanno prodotto un bilancio incontestabilmente positivo. Dopo il Colosseo e gli Scavi di Pompei, gli Uffizi di Firenze, diretti da Eike Schmidt, si confermano al terzo posto nazionale con 1.971.596 visitatori, segnando un incremento del 2%.
Segue la Galleria dell’Accademia, diretta da Cecilie Hollberg, al quarto posto, con un più 6%. Al sesto posto si piazza il terzo sito più visitato fiorentino, il circuito Boboli-Museo degli Argenti diretto da Paola D’Agostino, che ha registrato un più 5%. Numeri positivi a parte, appare centrato l’obiettivo di promuovere l’enorme patrimonio artistico fiorentino.
Ottimo il lavoro svolto da Schmidt, tedesco che, forse a insaputa di qualche detrattore, aveva studiato a Firenze e conosceva bene gli Uffizi: apprezzate in particolare la scelta di dedicare l’apertura del lunedì a persone disagiate in più forme pensate appositamente, così come alcune aperture in notturna, preservando un patrimonio certo già ben robusto, ma la cui fruizione è risultata allargata.
Da sottolineare anche le nuove scelte strategiche del Museo del Bargello, per un’attività culturale basata anche sull’apertura ad altre arti, che hanno rafforzato un rapporto più diretto e positivo con la città. Non sono state però tutte rose e fiori: se Hollberg ha denunciato la persistente presenza di venditori abusivi e mendicanti davanti all’Accademia, provocando la piccata risposta del sindaco Dario Nardella («Non c’era bisogno che arrivasse una direttrice di museo dalla Germania, per capire e farci dire quali siano le priorità per la nostra città»), Schmidt si è visto multare per un messaggio vocale diffuso dagli altoparlanti all’uscita degli Uffizi, con il quale metteva in guardia i visitatori dai bagarini.